Rurale Adamello Brenta in crescita

Domani a Tione l’assemblea dei soci. Il direttore Mariotti anticipa: «Investito il 98% della raccolta in prestiti»


di Ettore Zini


TIONE. Di questi tempi non è facile trovare banche che investono il 98% della raccolta nei prestiti alle imprese. Le cronache sono piene di storie tragiche. Sia per i nodi scorsoi di chi è preposto al recupero dei tributi, come Equitalia. Sia per i cordoni molto stretti degli istituti di credito troppo avari con le aziende. «Per quel che ci riguarda non è così. Nel 2011 su 390milioni, ne abbiamo impiegati 380. E tutto a vantaggio delle imprese locali». Ad esprimersi in questi termini è Marco Mariotti, classe 1965, da sette anni direttore della Cassa Rurale Adamello-Brenta: 5.500 soci, 14 filiali, 70 dipendenti, sede principale a Tione (dove operano 8 banche), con un’utenza che va, da Storo a Madonna di Campiglio. Un istituto di credito solido. Che da quando intuì, tra i primi, che la strada era quella delle fusioni, è riuscito a riunire sotto un sol tetto ben sette Casse Rurali: Tione, Ragoli-Montagne, Bondo, Breguzzo, Roncone, Bersone e, ultimo arrivo, Condino.

«Oggi – conferma Mariotti – il nostro patrimonio supera i 45 milioni. Con Condino lo abbiamo incrementato di nove. 850milioni di massa amministrata ci collocano tra le dieci Casse Rurali più grandi del Trentino». I numeri, parlano di un utile netto di 907mila euro, ed un aumento della raccolta diretta del 4,88%. Nel dettaglio saranno presentati nella prossima assemblea domani, alle 20, presso il Tennis Club, nel parco Saletti di Tione. Per ora Mariotti è più interessato ai risvolti della crisi, che dura ormai da quattro anni. Che supereremo, dice, solo cambiando modello di sviluppo. Non più costruito sui consumi. «Noi – dice Mariotti – abbiamo un’economia molto integrata: turismo, agricoltura, industria, terziario sono colonne portanti. Dobbiamo solo uscire dalle logiche del passato. Ragionare su nuovi modelli». Il quadro, comunque, preoccupa: i tempi sono cambiati. La gente utilizza il risparmio come ammortizzatore sociale. I rincari pesano sulle famiglie. Le imprese registrano forti cali di fatturato. E, assieme ad eccellenze - che pur ci sono - nel Chiese come nella Busa, e dimostrano di reggere il mercato, anche in momenti come questi. Ce ne sono altre che fanno ampio uso di cassa integrazione. Trasporti ed edilizia, soprattutto immobiliare, denuncia il direttore da un osservatorio privilegiato, sono in grossa difficoltà. Il manifatturiero accusa cali anche del 30%. Ma c’è anche chi produce. Ed esporta. Per uscire dall’impasse, il responsabile della Rurale non ha dubbi: occorre individuare nuove vie. In questa direzione sono stati i cinque incontri zonali pre-assemblea. C’è bisogno di capire. Di confrontarsi, sostiene Mariotti, che parla di reciprocità. Di do ut des, tra banca e cliente. Che dovrebbe diventare una strategia di crescita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano