Rubano un crocefisso per forzare una finestra

Fierozzo: i ladri tentano di penetrare nell’ufficio postale di San Francesco usando come ariete l’oggetto sacro, ma il sistema d’allarme li mette in fuga


di Roberto Gerola


FIEROZZO. Hanno lavorato a lungo per tentare di rubare nell’ufficio postale di Fierozzo, ma solo per andarsene a mani vuote e soprattutto a gambe levate dopo aver fatto scattare l’allarme. E per sfondare il vetro della finestra posteriore per poi entrare hanno usato un crocefisso come martello, un crocefisso di 60 cm con basamento in metallo. Il tentato furto è avvenuto poco dopo l’una della notte scorsa.

L’ufficio postale (apre qualche ora in settimana) preso di mira si trova a San Francesco (di Fierozzo), posto tra alcune case lungo la strada per Fierozzo San Felice, a valle della nuova chiesa. Un tempo era la scuola elementare. L’entrata dell’ufficio è sul lato della strada di accesso al piano terra, due sono invece i piani sul lato opposto, a valle, che danno su un giardino. I ladri hanno tentato di entrare da quest’ultima parte. Il molto lavoro è consistito nel tentare di entrare dalla finestra che è al primo piano (lato a valle). E per salirvi hanno cercato una scala, evidentemente. Hanno forzato la porta di una maso abbandonato, posto a pochi metri, hanno cercato di forzare le porte al piano terra delle ex scuole, sono poi ripiegati su una vecchia ringhiera abbandonata nell’erba come scala appoggiandola a due panche accatastate una sull’altra che si trovavano nel piccolo parco giochi a fianco dell’edificio. Il tutto con un palo come sicurezza. Hanno appunto usato il crocefisso come martello riuscendo a sfondare il vetro termico. Il “mistero” del crocefisso è stato sostanzialmente svelato alle prime luci del giorno.

Al piano terra sotto l’ufficio postale, d’inverno, il parroco don Daniele Laghi celebra la messa con l’aula adibita a chiesa, con altare, paramenti, panche e appunto candelabri e crocefisso. Si evitano le spese di riscaldamento della nuova chiesa e i pochi residenti ci stanno tutti. Ieri mattina, la signora Annamaria, la sagrestana (è anche barista del locale a pochi metri oltre la strada), aveva regolarmente aperto la porta della “chiesa” (di giovedì mattina, don Daniele vi celebra la messa) e aveva notato l’assenza del crocefisso sull’altare. Nulla sapeva, ancora, del tentato furto avvenuto nella notte. Probabilmente, i ladri erano riusciti a forzare una delle finestre della “chiesa” e appunto a impossessarsi del crocefisso-martello. Ma una volta dentro l’ufficio, è scattato l’allarme (non esterno) collegato con i carabinieri di Borgo che nel giro di pochi minuti erano già sul posto. Ma, i ladri si erano già dileguati. L’impiegata Patrizia ha poi appurato che nulla mancava e ha comunque sporto denuncia.

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