Ruba le posate e fugge in centro

Il giovane dopo il colpo in un locale, per difendere il suo «bottino» ha colpito un cameriere



TRENTO. Una «manata» di posate. E per questo particolare (e poco vendibile) bottino, un «semplice» ladro si è trasformato in un rapinatore rischiando di pagare un caro prezzo quando verrà individuato.

Tutto è successo nella serata di sabato in pieno centro a Trento. Siamo in via del Simonino al ristorante «Due giganti». Ci sono alcuni clienti che mangiano e chiacchierano ma l’attenzione di uno dei camerieri viene catturata da un giovane che più che alle pietanze sembra interessato agli strumenti per mangiarle, ossia forchette, coltelli e cucchiai. Un interesse decisamente particolare ma non è «artistico» o professionale. Non vuole, insomma, fare una valutazione sulla fattura e sul materiale delle posate. Ma vuole rubarle. E così, con un gesto veloce, ne prende un bel po’. Le agguanta con la mano e scappa. In questo momento, quindi siano davanti ad un furto. Particolare non c’è che dire ma di furto si tratta. Solo che il racconto di questa vicenda molto strana non è ancora finito.

Il cameriere quando si accorge del colpo consumato praticamente quasi sotto i suoi occhi, richiama il ladro che però esce velocemente dal locale e inizia a correre. Dietro di lui il cameriere che non ci sta a vedersi soffiare proprio sotto gli occhi forchette, coltelli e cucchiai. In via Oriola quasi lo raggiunge ma il ladro, invece di cercare di seminarlo aumentando al corsa o fermarsi e consegnare il suo bottino, si gira è sferra un pugno all’altezza dello stomaco del cameriere. Che a questo punto - dolorante - è costretto a fermarsi e suo malgrado lasciare il ladro alla sua fuga. Ladro che però si è trasformato in rapinatore. In particolare quella delle posate è una rapina impropria che si verifica, dice il codice quando «chi adopera violenza o minaccia lo fa immediatamente dopo la sottrazione, per assicurare a sé o ad altri il possesso della cosa sottratta, o per procurare a sé o ad altri l’impunità». E quindi la differenza tra rapina propria e impropria sta nel fatto che la violenza deve essere posta in essere prima della sottrazione in quella propria, mentre dopo di essa nella rapina impropria.

Il giovane con il suo bottino di posate si è quindi dileguato nel centro della città. Il cameriere è invece tornato sui suoi passi senza le forchette rubate ma con un dolore intenso all’altezza della pancia.

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