Rovereto: «Via il poster con il braccio in bocca» / SONDAGGIO

La consigliera provinciale del Pd Ferrari accusa: «E' un'immagine violenta»


Annalisa Gerola


ROVERETO. Fa discutere il manifesto che pubblicizza la mostra "Sboccato" a Rovereto. Quel braccio in bocca (FOTO) è un pugno allo stomaco, almeno per la consigliera provinciale del Pd, Sara Ferrari.

«Un'immagine violenta e volgare, che ti rimane dentro più di mille parole». L'assessore comunale alla Contemporaneità Luisa Filippi, pur riconoscendo la forza della rappresentazione, spiega che non è fine a sè stessa. «Lo scopo dell'arte contemporanea è quello di suscitare un dibattito, in questo caso sul rapporto uomo donna».

«All'uscita dall'autostrada mi sono trovata di fronte a quell'immagine, senza una spiegazione, senza una riga che ne facesse capire il significato - ha raccontato la consigliera Sara Ferrari -. Io non voglio censurare né tantomeno accusare nessuno, ma credo che certe immagini vadano contestualizzate all'interno di una mostra, in un luogo strutturato, dove vengono forniti i codici per poterla capire, non buttata sui muri della città, sotto gli occhi di un pubblico differenziato ed eterogeneo, composto anche da minori, che non hanno gli strumenti per cogliere un significato diverso da quello immediato, esplicito.

Il comune non ha scelto i manifesti, ma alla luce del loro contenuto, io chiedo che si dissoci, togliendo il patrocinio a questa mostra e chiedo che faccia il possibile per togliere questi poster.
Non possiamo accettare un simile uso becero del corpo femminile, che ripropone un rapporto uomo donna di violenza e sopraffazione. E' inutile lavorare per tutelare la donna, anche dal punto di vista legislativo, e poi vedere sui muri certe immagini».
L'assessore Luisa Filippi, che il cartellone lo aveva visionato e che conosce gli artisti da diverso tempo, spiega che l'intento era assolutamente e solo provocatorio.

«Riconosco che l'immagine è d'impatto, ma lo scopo era quello di portare l'arte fuori dagli spazi deputati, come le gallerie, e suscitare un dibattito. Capisco che possa toccare la sensibilità di qualcuno, ma conosco i ragazzi di U-Man, che hanno organizzato questa mostra intitolata "Sboccato", e alla base del loro lavoro c'è il desiderio di sollevare una discussione, anche, come in questo caso, sul rapporto uomo donna. Le opere d'arte devono portare ad un confronto anche sul rapporto uomo donna. Emanuele Benedetti, l'artista che ha realizzato l'opera, lavora spesso sulla mercificazione del corpo e questo lavoro è in linea con tutto il resto».

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