Rovereto, sei mesi senza il gas: inquilina fa causa all’Itea

Aveva chiesto tramite il Sunia un simbolico risarcimento danni di 1000 euro ma l’Istituto preferisce il giudizio



ROVERETO. Per sei mesi nell'appartamento Itea di vicolo Parolari per il quale pagava l'affitto (seppur modesto) non ha potuto cucinare nemmeno un uovo. Non le arrivava il gas in cucina. Alle prime segnalazioni è seguita – si lamenta la donna – una serie infinita di risposte negative. Prima il problema “non esisteva”, poi era colpa del suo fornello a gas, mal collegato col flessibile alla rete. Solo dopo che un tecnico ha certificato la regolarità del fornello e dell'allacciamento, si è proceduto a risolvere il guasto.

Sei mesi, appunto, durante i quali la donna e suo figlio si sono dovuti arrangiare mangiando da parenti o spendendo più dello stretto necessario per acquistare cibi cotti. A problema superato, e acclarato che sembrava avere avuto ragione fin dal primo momento, la donna si è rivolta al sindacato Inquilini (il Sunia) per chiedere un ristoro anche solo simbolico (1000 euro) dei disagi patiti. Ma non c'è stato verso. A quel punto si è rivolta ad un avvocato (gode del gratuito patrocinio) ed ha attivato il giudice di pace, sperando che questo atto concreto potesse convincere Itea a prendere in considerazione la sua richiesta. Ma anche questa iniziativa, più dimostrativa che bellicosa, ha visto una risposta inattesa. Tramite i propri legali, due, Itea ha eccepito l'incompetenza del giudice di pace roveretano e invitato a radicare il processo presso il tribunale di Trento. L'udienza dal giudice di pace si è tenuta lunedì mattina ed anche la difesa dell'inquilina, sempre più esterrefatta dalla piega che ha preso la vicenda, ha aderito alla richiesta. Si ricomincerà a Trento, con audizione di testimoni e tecnici del gas.

La conclusione è che alla fine le spese di giudizio (con la vittoria dell'inquilina molto probabile) ed il risarcimento, fosse anche solo simbolico, supereranno almeno di 5 o 6 volte la prima richiesta di 1000 euro del Sunia. Anche se con ogni probabilità a pagare non sarà Itea ma la ditta che ha in appalto la manutenzione di tutti gli stabili roveretani, la Vadagnini Costruzioni Sas, chiamata in giudizio dalla stessa Itea. E' l'argomento che probabilmente risulterà decisivo. Ma forse per aggiungere un po' di carne al fuoco, i legali di Itea contestano anche il danno patito dall'inquilina. Secondo loro poteva facilmente ovviare montandosi una cucina con una bombola di Gpl.(l.m)

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