Rovereto, i cigni si fanno il nido coi rifiuti

La coppia ha deposto tre uova dietro la casetta sull’isola Ma il canale ai giardini Italia è coperto dall’immondizia


di Luca Marsilli


ROVERETO. I cigni dei giardini Italia ci riprovano. Dopo la covata non andata a buon fine tra aprile e maggio (la femmina depose sei uova, ma nessuna si schiuse) la coppia sta deponendo di nuovo. Ieri mattina le uova erano 3, ma non è affatto escluso che aumentino di numero visto che gli animali sono ancora nella fase di costruzione del nido. L’esito ovviamente resta tutto da vedere. Ad aprile le condizioni climatiche sono state proibitive: freddo e pioggia quasi costante potrebbero avere compromesso la cova. Se il problema è stato «solo» quello, forse fra qualche settimana si vedranno i nuovi nati. Se invece, come stabilirono i veterinari allora, era probabile che la coppia fosse sterile, anche queste uova faranno la fine delle altre.

Quello che fa impressione però non è questo, ma le caratteristiche del nido. Perché diventa l’emblema delle condizioni in cui si trovano i parchi roveretani. In pratica è un ammasso di rifiuti. Soprattutto plastica (bottiglie, bicchieri, piatti) e nailon (borse e sacchetti, strisce sfilacciate di origine ormai irriconoscibile), ma da quel che si può intuire da debita distanza, pare probabile che andando a metterci le mani dentro quel nido potrebbe rivelare qualsiasi sorpresa.

I cigni, ovviamente, si arrangiano con quello che trovano. Il problema è cosa trovano. Il nuovo nido stavolta è stato realizzato dietro la casetta, sull’isola artificiale costruita decenni fa proprio per loro. Scelta intelligente, visto che è più lontano da curiosi e scocciatori rispetto al precedente. Ma pessima dal punto di vista «paesaggistico», perché tutto il canale circostante è completamente ingombro di rifiuti, sia a galla che sul fondo. Metri cubi di sporcizia assortita, non una cartaccia portata dal vento. I due animali senza doversi nemmeno sporgere più di tanto, tuffano il becco e tirano su quel che viene. Il risultato è quel cumulo inguardabile, così diverso dai nidi dell’iconografia pasquale e così simile alle immagini dalle discariche incontrollate. Per cova e pulcini probabilmente non farà la differenza. Per chi porta i bambini a vedere «lo spettacolo della natura», un po’ sì.













Scuola & Ricerca

In primo piano