Rovereto, fiamme nel rifugio dei senza tetto

Pompieri al lavoro nell’ex Marangoni meccanica di via Abetone utilizzata come ricovero di fortuna



ROVERETO. La loro è una presenza silenziosa, ma numerosa. Si muovono al calar delle tenebre e restano nascosti, per tutta la notte. Ma quando fa particolarmente freddo sono costretti ad accendere fuochi di fortuna. E, come è successo qualche giorno fa, le fiamme si ravvivano troppo, con il vento dell’alba, e qualche brace vola via e provoca un piccolo incendio. L’episodio in questione è avvenuto l’altra mattina, verso le cinque. Nel piazzale antistante l’ex fabbrica Marangoni meccanica, in via Abetone, chiusa da anni e nascosta da una alta recinzione in legno, è dovuta intervenire una squadra dei vigili del fuoco volontari per spegnere le fiamme che avevano avvolto alcune assi di legno e cartoni. L’incendio, come hanno potuto appurare gli stesi pompieri, era stato appiccato da mani umane. Dopo aver spento le fiamme, i vigili dl fuoco sono tornati in caserma, ma a luce fatta si è potuto constatare che il relitto industriale - nonostante le alte palizzate in legno - viene utilizzato come ricovero di fortuna dai “senza tetto”.

La conferma arriva direttamente dai residenti della zona. «Spesso ci capita di notare bottiglie di vino vuote appoggiate sulle finestre del primo piano, poi spariscono senza alcuna ragione. Si vedono delle luci all’interno e qualche volta si nota le finestre illuminate».

Facendo un giro attorno al recinto, abbiamo trovato alcuni passaggi nella recinzione, soprattutto sul muro perimetrale che guarda su via Benacense II. In un punto, il muretto è basso e una persona in buone condizioni di forma è in grado di scavalcare senza tante difficoltà. Sul piazzale interno inoltre, guardando dalle finestre più alte dei palazzi attorno, si notano bottiglie di vetro e lattine e zone di calpestio. Segno che anche le ex Marangoni meccanica spa sono ancora abitate. (n.f.)













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