Rossi «stoppato» Non passa il nome di Berti alla Mach

Interim al direttore Fezzi. Tre mesi per modificare lo statuto oltre al presidente ci sarà il consigliere delegato alla ricerca


di Chiara Bert


TRENTO. L’uomo del presidente, e candidato unico alla presidenza, non passa. La Fondazione Mach sarà gestita ad interim dal direttore Mauro Fezzi: entro tre mesi - in base alla norma inserita in Finanziaria - sarà modificato lo statuto prevedendo, accanto al presidente, la nuova figura di «consigliere delegato» con competenza esclusiva sulla ricerca. Una figura che sarà scelta anch’essa dalla giunta.

Tutto azzerato, dunque. Sulle nomine si ripartirà da capo una volta approvato il nuovo statuto. Doveva essere il giorno della nomina in giunta di Andrea Berti, direttore del Codipra (il consorzio di difesa degli agricoltori), alla presidenza della Fem. Fino a venerdì, nonostante il parere negativo della prima commissione (per la mancanza dei requisiti scientifici e sospetto conflitto d’interesse), il governatore Ugo Rossi aveva tirato dritto, convinto di riuscire comunque ad imporre il suo candidato, puntando su un asse costruito con l’assessora alla ricerca Sara Ferrari.

Ma nel weekend qualcosa è cambiato, e il Pd - partito di Ferrari - ha deciso di alzare la voce. E questa volta, supportato in giunta dall’Upt (che dall’inizio aveva mal digerito la sostituzione al vertice della Mach del presidente uscente Francesco Salamini, uomo di Dellai), si è imposto su Rossi. Una scelta preannunciata nel weekend dagli interventi sulla stampa del vicepresidente Alessandro Olivi e della segretaria provinciale Giulia Robol.

Palese ieri l’imbarazzo in conferenza stampa, dove la giunta si è presentata al completo per la presentazione della manovra finanziaria. «Oggi su Fbk e Fondazione Mach abbiamo fatto un ragionamento che prescinde dai nomi», ha esordito il presidente. «In giunta non si dibatte tanto sulle persone ma su scelte orientate a garantire i requisiti professionali previsti dagli statuti che consentano alle persone di svolgere il ruolo a cui sono chiamate». Per la presidenza di Fbk la giunta - come annunciato - ha presentato il nome dell’ex ministro Francesco Profumo. Ma è sulla Fondazione Mach che ieri si è consumato lo strappo. Tocca all’assessora Sara Ferrari spiegare la nuova governance a due, «che dovrà conciliare l’alto livello della ricerca con l’assistenza tecnica e la formazione di base». Il nuovo consigliere delegato avrà la gestione autonoma del settore della ricerca. Il presidente non dovrà dunque avere necessariamente competenze scientifiche, come nel caso di Berti. Anzi, il nuovo statuto - spiega l’assessora - accentuerà il fatto che i requisiti richiesti sono alternativi tra loro. La procedura di nomina dunque si riapre. Rossi cerca di dribblare il punto, l’assessora - a ripetuta domanda - conferma con un certo imbarazzo. E Berti ci sarà? «Perché dovrebbe essere escluso?», risponde secco il governatore. Certo la sua strada si fa in salita. Fra tre mesi accanto al suo è più che probabile che ci saranno altri nomi. Ma perché fin qui l’assessora non ha presentato candidati alternativi, che pure ha dichiarato di avere? «Mi è stato chiesto di non farlo», è la risposta di Ferrari.

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