Rossi-bis e alleati col Patt L’idea agita il centrodestra

I movimenti della politica tra congresso Upt e l’attivismo di Daldoss. Cia (Civica) si smarca: «Sostenere il governatore? Assurdo, i nostri elettori non capirebbero»


di Chiara Bert


TRENTO. «Pur di facilitare un’alleanza con il Patt, che escluda il Pd dal governo, nel centrodestra sono in molti pronti a garantire a Ugo Rossi un secondo mandato da presidente della Provincia». A dire apertamente quello che nei corridoi della politica si vocifera da tempo qui e là, con un occhio al prossimo congresso dell’Upt (dove Tiziano Mellarini sarebbe ben felice di ridurre il peso politico dei Dem) e l’altro all’attivismo dell’assessore tecnico Carlo Daldoss (che d’intesa con Rossi starebbe lavorando a una civica proprio per «svuotare» le liste civiche), è Claudio Cia, consigliere provinciale della Civica Trentina. Il quale prende nettamente le distanze dal progetto: «Se un'alleanza deve esserci con il Patt, non può essere funzionale a garantire la presidenza per Rossi, l’uomo che per più legislature è stato uno dei pilastri dei governi di centrosinistra, contro cui per anni abbiamo fatto opposizione. Con quale faccia andremo dai nostri elettori a presentarlo come l’alternativa? Non c’è lifting che regga: la gente non capirebbe».

In politica due anni e mezzo sono un tempo lunghissimo, e tanto ne passerà da qui a quando si entrerà nel vivo delle provinciali 2018. Ma i movimenti sottotraccia dentro i due schieramenti fanno intravedere possibili nuovi scenari politici. Tanto che il consigliere del centrodestra esce allo scoperto per dire che no, a lui certi scenari proprio non vanno giù. E lo scenario, spiega Cia, è quello di un centrodestra che, pur di andare al governo facendo fuori le due ali estreme, da un lato il Pd e dall’altra la Lega Nord, sarebbe pronto ad allearsi con il Patt e a garantire a Rossi un secondo mandato da governatore.

E se lo stesso Rossi ha sempre dichiarato di considerare strategica l’alleanza di centrosinistra, nel suo Patt c’è chi a fasi alterne rilancia l’opzione blockfrei. E chi, come Walter Kaswalder, spesso e volentieri si ritrova vicino alle posizioni del centrodestra. Centrodestra dove Giacomo Bezzi (Forza Italia) non perde occasione per rilanciare il progetto di alleanza con i suoi vecchi amici autonomisti, e Progetto Trentino è da sempre dialogante con l’amministrazione Rossi. Ma nella stessa Civica c’è chi non scarta affatto l’opzione di un accordo con il Patt.

Un clima che preoccupa Cia: «La mia impressione - confessa - è che non si possa utilizzare lo stesso cavallo che ha rappresentato per anni il centrosinistra. Ci vuole un minimo di coerenza, come potrei spiegarlo ai miei elettori? No, io non potrei». «Se il Patt crede a un’alternativa non deve farlo perché a Rossi viene garantita la leadership nel 2018». Cia mette in guardia il centrodestra anche dalla tentazione di escludere la Lega: «Mi sembra una pia illusione. Certo la Lega ringalluzzita dal successo di Salvini può correre il rischio di credersi autosufficiente, ma in Trentino la Lega di Fugatti non è la Lega di Boso e ha saputo trovare anche volti che parlano ai moderati». Ma il consigliere invita anche a muoversi per tempo, per non arrivare al 2018 alla ricerca affannosa di un candidato presidente come accaduto nel 2013. Quando il centrodestra scelse la carta del candidato della società civile, Diego Mosna. Si sa com’è andata. «Per me è fondamentale individuare un buon amministratore, guardiamoci intorno e il candidato lo troviamo se nessuno guarda solo al proprio orticello». Un nome Cia lo fa: Fabio Dalledonne, sindaco di Borgo Valsugana.

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