Rossi ai capigruppo: selezione pubblica per il dopo-Flor

Rossi: «Nessun disservizio». Zeni sonda i tempi dell’albo nazionale. Degasperi: «Ridurre lo stipendio al direttore»



TRENTO. Già venerdì, o al massimo la prossima settimana, la giunta delibererà la pubblicazione di un avviso pubblico per la ricerca del nuovo direttore dell’Azienda sanitaria, dopo le dimissioni a sorpresa di Luciano Flor a fine anno. Il governatore Ugo Rossi lo ha annunciato ieri alla conferenza dei capigruppo, dove Lega, Forza Italia e M5S avevano chiesto un’informativa sugli ultimi sviluppi ai vertici della sanità trentina.

E dopo? Per scegliere il successore di Flor - ha chiarito Rossi rispondendo a una domanda del leghista Maurizio Fugatti - la giunta intende procedere con una selezione pubblica, e nominerà una commissione giudicatrice che avrà il compito di valutare i curricula e proporre una rosa di nomi all’esecutivo. Questa è almeno l’ipotesi più probabile, anche se l’assessore alla salute Luca Zeni oggi sarà a Roma per capire dal ministero che tempi ci sono per la pubblicazione dell’albo nazionale dei manager della sanità. Se ci fossero garanzie di tempi rapidi - entro la primavera - la giunta potrebbe aspettare il nazionale, ma se - come pare - i tempi potrebbero allungarsi, allora è evidente che Trento dovrebbe procedere con la legge vigente. Ovvero con quella selezione pubblica per cui l’ex assessora Donata Borgonovo Re insisteva prima di essere silurata dalla giunta. Nel 2010, per la scelta di Flor, tra la pubblicazione del bando e la nomina passarono tre mesi. «Vogliamo chiarezza su quali poteri avrà la commissione», incalza Fugatti per il quale «Rossi non ha dato sufficienti chiarimenti». Ragion per cui le minoranze hanno ottenuto che il presidente garantisca anche un’informativa al consiglio il 26 gennaio, prima seduta dell’anno.

Sulle dimissioni di Flor, il governatore ha ribadito che «la scelta è del tutto legittima, in una certa misura anche capibile, ma mi ha provocato certamente rammarico perché a novembre (il 4 Flor aveva firmato il nuovo contratto, ndr) la scelta del direttore di rimanere sembrava definitiva». Responsabilità? «Un direttore si è dimesso - ha minimizzato - non ci sono responsabilità perchè non c’è stato nessun disservizio». E ha quindi ringraziato Flor per «il lavoro di grande qualità svolto dal 2009 a oggi, certificato da dati oggettivi: «Oggi nella sanità siamo incontestabilmente ai massimi livelli italiani e europei». Da parte delle minoranze, secondo Rodolfo Borga (Civica) sulle dimissioni di Flor hanno giocato un ruolo decisivo «le vistose spaccature interne alla maggioranza». Filippo Degasperi (M5S) e Massimo Fasanelli (Misto) hanno auspicato che con l’occasione della nomina del nuovo direttore, ne venga ridotto il compenso che oggi è il più alto d’Italia (190 mila euro lordi più 38 mila euro massimi di premio di risultato, ndr). Rossi ha risposto che Flor riceveva già un 20% in meno rispetto al suo predecessore Favaretti e che la giunta valuterà il contesto nazionale, ma anche «la particolare complessità legata alla gestione di un’azienda sanitaria come quella trentina, non paragonabile alle singole Asl delle regioni ordinarie». Degasperi ha ricordato che il direttore generale a Milano percepisce 180 mila euro a fronte di 1,6 milioni di pazienti da gestire, pur se su un territorio meno esteso.(ch.be.)













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