Roma impugna la cattura dell'orsa

Ricorso al Tar del Ministero dell'ambiente contro l'ordinanza di Dellai


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Tra Roma e Trento è guerra per l'orso. Il Ministero dell'ambiente ha impugnato davanti al Tar l'ordinanza con la quale il presidente della Provincia Lorenzo Dellai aveva disposto la cattura dell'orsa Dj3. Secondo il Ministero la Provincia è tenuta a liberare un'altra orsa femmina al posto di quella catturata. Dellai replica tra l'ironico e l'infuriato: «Richiesta assurda».

IL VIDEO Incontro ravvicinato con l'orso

L'orsa Dj3 era stata catturata a metà maggio perché si era resa protagonista di una serie di incursioni ai danni di greggi di pecore e arnie e si era anche addentrata nei centri abitati. Problematica, viene definita nel gergo tecnico un'orsa come questa. Così il presidente della Provincia Lorenzo Dellai il 18 marzo aveva emesso un'ordinanza disponendone la cattura.

Il Ministero dell'ambiente fin dal primo momento, però, aveva fatto presente che l'orsa poteva essere catturata solo se al suo posto ne sarebbe stata messa un'altra da prelevare in Slovenia. Anche l'autorizzazione emessa dal Ministero retto da Stefania Prestigiacomo prevedeva esplicitamente questa condizione. Per il presidente della Provincia, però, si trattava di una condizione inaccettabile, visti anche i notevoli problemi di «sostenibilità sociale» che il progetto Life Ursus sta incontrando in questi ultimi tempi.

Insomma, i trentini non avrebbero capito la liberazione di un altro orso, soprattutto dopo le incursioni di Dj3 e di Jurka, l'orsa che era stata catturata anni fa e adesso è stata trasferita in Germania. Così il presidente Dellai ha disposto la cattura dell'orsa, ma senza prevederne la sostituzione. Il presidente è stato chiarissimo: «Non mi fa né caldo né freddo il parere del ministro visto che sono io a dover garantire l'incolumità pubblica», disse il giorno dopo la cattura.

Adesso, però, arriva il ricorso al Tar. Il Ministero dell'ambiente si è affidato all'avvocatura dello Stato di Trento. A redigere il ricorso l'avvocato De Nicolò che spiega: «Abbiamo impugnato l'ordinanza che dispone la rimozione dell'orsa Dj3 sotto due profili: l'incompetenza e l'eccesso di potere. In altre parole, noi sosteniamo che la Provincia non è competente a disporre la cattura di un animale come l'orso. Questa competenza ce l'ha soltanto il Ministero dell'ambiente. In questo caso, il Ministero ha autorizzato la cattura, ma a una condizione. E la condizione era che al posto dell'orsa catturata ne venisse liberata un'altra. Questa condizione non è peregrina, c'è una ragione ben precisa ed è quella di assicurare la presenza della specie in un numero sufficiente ad assicurarne la sua prosecuzione».

L'avvocato, quindi, spiega che l'obiettivo del ricorso non è quello di ottenere la liberazione di Dj3: «Sul fatto che quell'orsa sia problematica non ci piove. Per questo motivo non abbiamo chiesto la sospensiva dell'ordinanza di cattura. L'obiettivo del ricorso non è quello di liberare l'orsa catturata. Quello che il Ministero chiede è che ne venga liberata un'altra al suo posto. I tecnici hanno valutato che in questo modo si può assicurare la giusta presenza dei plantigradi in Trentino senza mettere a rischio la specie».

Il ricorso è stato depositato l'altro ieri. Quindi ci vorrà qualche mese prima che venga discusso in primo grado. La Provincia, spiega il presidente Dellai, non ha nessuna intenzione di cedere. Infatti, si ritiene che la liberazione di un'orsa possa ulteriormente alimentare l'allarme nella popolazione. In Trentino questa è già la seconda orsa che ha dato problemi di una certa consistenza. Per prevenire ogni sorta di problemi, la Provincia intende tenere sotto controllo il numero degli orsi e, quindi, non darà certo seguito alla richiesta del Ministero di liberare in Trentino un altro esemplare proveniente dalla Slovenia.

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