il caso

Rizzo davanti alla Rai di Trento per protestare contro l’intervento di Zelensky a Sanremo

Il rappresentante di Italia sovrana e popolare: «Ci chiediamo perché ci debba essere un appello alla guerra»



TRENTO. "Chiediamo perché nel nostro Paese, nella trasmissione più seguita e pagata con i soldi pubblici, ci debba essere un appello alla guerra". Il rappresentante di Italia sovrana e popolare, Marco Rizzo, è intervenuto davanti alla sede Rai di Trento per esprimere la sua contrarietà all'intervento del presidente ucraino Zelensky, che questa sera verrà letto da Amadeus a Sanremo. La manifestazione - secondo gli promotori - è andata in scena non solo a Trento, ma in tutte le 20 sedi Rai regionali e in quella nazionale, oltre che a Sanremo.

Rizzo ha citato l'articolo 11 della Costituzione, e ha detto che "sappiamo di avere dalla nostra parte la maggioranza del popolo italiano. Non c'è un sondaggio fatto da loro che non dica che il popolo italiano è contro la guerra". Anche se quello di stasera non fosse un appello per inviare all'Ucraina ulteriori armi, Rizzo all'ANSA dice che "la presenza di Zelensky, presidente di un Paese che non ha rapporti né politici né militari con l'Italia, perché non è né nell'Unione Europea né nella Nato, non è collegata al servizio pubblico. A questo punto ci chiediamo perché a Sanremo non ci sia il presidente siriano o un rappresentante del popolo yemenita, che sta vivendo una guerra altrettanto terribile".













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