Rinascono le Crispi, la scuola-gioiello

Tra affreschi recuperati e scoperte di muri medievali spazio per 200 bambini, tra elementari e medie del Bonporti


di Luca Pianesi


TRENTO. Torneranno presto ad animarsi le scuole “Francesco Crispi” di Trento. A settembre, infatti, con l’avvio del nuovo anno scolastico, nello storico edificio di via San Giovanni Bosco entreranno gli alunni di una scuola elementare, quelli delle medie “Bonporti” e gli studenti del nuovo Conservatorio. In totale oltre 20 classi, più di 200 bambini e ragazzi per una struttura oggi definitivamente restaurata e completamente rinnovata. "Siamo alla fine di un lavoro che dura da molti anni – ha detto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, ieri, durante la presentazione dell’edificio – addirittura dagli anni ’90 quando si era cominciato a parlare di un lavoro di razionalizzazione delle strutture scolastiche e di alcuni edifici pubblici. Nel 2007 sono cominciati i lavori, ma nessuno ha mai pensato di “abbandonare” un luogo così importante qual è l’istituto Crispi, una delle scuole storiche della città, situata nel cuore di Trento. C’era molta attesa e oggi restituiamo alla collettività una struttura aggiornata, ammodernata, ricca di opportunità e di prospettive".

L’investimento complessivo per la riqualificazione dell’edificio è stato di 27,1 milioni di euro, dei quali circa la metà provenienti dalla Provincia, ed ha visto oltre alla ristrutturazione degli spazi esistenti, anche la costruzione ex novo di una grande palestra, di un auditorium da 286 posti e di un parcheggio interrato, disposto su due livelli, con 80 posti auto. "I primi due piani dell’edificio saranno occupati dalla scuola elementare – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici del Comune, Italo Gilmozzi – per un totale di 15 sezioni, circa 165 alunni. Al terzo piano, invece, saranno posizionate 6 classi della scuola media “Bonporti”, quelle che occupavano gli spazi di via Garzetti, e la nuova sede del Conservatorio musicale". Quest’ultimo piano è stato in gran parte ricavato dal sottotetto dell’edificio che è stato completamente riammodernato, con il rifacimento dei soffitti, la realizzazione di un lucernario che permette il passaggio della luce all’interno delle stanze, la sostituzione del tetto, alzato per l’occasione. Ma in tutte le stanze sono state lasciate a vista travi e pietra ad abbellire gli spazi e a ricordarne l’uso originario di mansarda. Nei primi due piani tra le tante aule predisposte per gli alunni ce ne sono due “speciali” che saranno utilizzate come laboratori o locali per l’informatica e le lingue. Sono due grosse sale abbellite da affreschi dell’800 ritrovati sotto gli intonaci e gli stucchi e riportati alla luce con gli ultimi interventi di restauro, risalenti a quando l’edificio era adibito a orfanotrofio. E un altro ritrovamento archeologico è emerso durante i lavori: un muro medievale è stato rinvenuto sottoterra, ed oggi fa da contorno a un’ala degli ingressi della palestra. «Dagli studi fatti – ha detto il direttore dei lavori Franco Voltolini – risulta che quella parete fosse uno dei muri di argine al Fersina, che nel medioevo passava poco dietro piazza Fiera».













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