Riga l'auto e confessa, ma viene assolto

Il giudice: l'ammissione è avvenuta senza le garanzie difensive previste


Jacopo Tomasi


TRENTO. Riga un'auto, confessa il danneggiamento, ma poi viene magicamente assolto. La sentenza, curiosa e per certi versi paradossale, è stata emessa dal giudice del tribunale di Trento Arianna Busato nel giugno scorso. La motivazione? La "confessione" non può essere ritenuta una prova in quanto è stata resa dall'imputato agli agenti della polizia municipale «senza le garanzie difensive previste dal codice di rito» e quindi «non è utilizzabile ai fini della decisione». Insomma, assolto per mancanza di prove.

Ma vediamo come erano andati i fatti. L'episodio risale al 20 marzo del 2010. Verso le 10.15 una Citroen C-Crosser viene parcheggiata nei pressi del camioncino che vende kebab in via Rosmini, proprio davanti alla facoltà di Giurisprudenza. Il proprietario dell'auto si reca quindi nei vicini uffici dell'Insps, lasciando la macchina in sosta. Al suo ritorno, un'ora più tardi, trova la vettura graffiata probabilmente con una chiave lungo tutta la fiancata del lato passeggero.

Il proprietario dell'auto chiede immediatamente al titolare del Kebab se avesse visto qualcuno danneggiarli l'auto. Niente. L'uomo ha quindi chiamato gli agenti della polizia municipale che si sono recati sul posto, sentendo nuovamente il pakistano titolare del Kebab per capire se potesse fornire elementi utili. E qui arriva il colpo di scena. L'uomo, infatti, ammette di essere stato lui a graffiare la Citroen con una chiave, giustificando il gesto con il fatto che il mezzo intralciava la sua attività commerciale e impediva ai clienti di fermarsi. Così, la vicenda è finita in tribunale.

L'imputato, difeso dall'avvocato Giuliano Valer, in aula durante il dibattimento non ha però confermato di aver provocato il danno all'auto, graffiandola con una chiave. Così, all'udienza del 14 giugno scorso, il titolare del Kebab è stato assolto dal giudice Arianna Busato per "non aver commesso il fatto". Come già sottolineato, infatti, il giudice non ha ritenuto utilizzabile la sua "confessione" in quanto resa davanti agli agenti della polizia municipale e al danneggiato, ma in assenza del suo avvocato e quindi «senza le garanzie difensive previste dal codice». Per il trentino proprietario della Citroen C-Crosser, quindi, oltre al danno è arrivata anche la beffa. Verrebbe da dire che in Italia nemmeno un reo confesso può essere condannato.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Turismo

Lago di Garda da sogno: sei hotel d’eccellenza per le Chiavi Michelin

Il premio “due Chiavi” al 5S Limone Eala My Lakeside Dream inaugurato nel 2021. “Una Chiave” Michelin per Vivere Suites & Room di Arco, Lido Palace di Riva del Garda; Lefay Resort & Spa Lago di Garda di Gargnano, Villa Cortine di Sirmione ed a Torri del Benaco il Cape of Senses.


Daniele Peretti