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Redditi, Dorigatti batte tutti

Consiglieri, il Presidente ha la dichiarazione più alta nel 2013. I più poveri sono Chiara Avanzo, Bezzi e l’ex Grisenti


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Il Paperone vero se ne è andato. Il vero ricco del Consiglio provinciale, quello che i soldi (tanti) li aveva anche prima di entrare in politica era Diego Mosna, con un milione e 58 mila euro, ma si è dimesso lasciando il posto a Claudio Cia. Così ha lasciato la carica di Paperone del Consiglio al presidente Bruno Dorigatti, che diventa il più ricco, lui che da sindacalista si è sempre battuto per i più deboli, dei consiglieri in carica. Nel 2013 ha dichiarato un reddito complessivo lordo di 215.284 euro.

Il più «povero» è Giacomo Bezzi, che nel 2013 ha dichiarato un reddito di 11.801 euro, ma solo perché fino ad agosto era residente in Spagna. Molto basso anche il reddito che aveva dichiarato Silvano Grisenti, appena 20.696 euro. Sono i dati che emergono dalla pubblicazione dei redditi e della situazione patrimoniale dei consiglieri provinciali sull’ultimo numero del Bollettino regionale.

I redditi dei consiglieri provinciali trentini

I redditi sono relativi al 2013 e, quindi, all’anno precedente all’elezione in Consiglio per i nuovi. Quindi fotografano la condizione economica di ciascun consigliere prima dell’elezione che, per molti, equivale anche a un notevole salto in avanti nel 730. Come si può vedere, infatti, a parte Mosna, che di lavoro è un imprenditore di successo, i primi posti in classifica vengono occupati immancabilmente dai consiglieri uscenti. Davanti a tutti c’è il presidente, che beneficia di un’indennità maggiorata rispetto agli altri. Da notare che la maggiorazione è passata dal 45 per cento delle precedenti legislature al 22,67 per cento in più rispetto all’indennità dei consiglieri semplici. Subito dopo seguono gli assessori provinciali della scorsa legislatura che godono di una maggiorazione del 30 per cento. A sorpresa, però, prima degli assessori viene Gianfranco Zanon che assessore nel 2013 non era, ma che, evidentemente gode di altri redditi oltre a quelli derivanti dall’impegno in politica. Dopo di lui vengono in ordine sparso i membri dell’ex giunta Dellai, da Mauro Gilmozzi a Tiziano Mellarini, da Ugo Rossi ad Alessandro Olivi. Tutti hanno redditi lordi dai 150 ai 160 mila euro all’anno.

Redditi dei consiglieri provinciali, Mosna e Dorigatti sopra tutti

L'imprenditore (e ormai ex consigliere) supera il milione di euro, il presidente del Consiglio provinciale arriva a 215.284 euro. Ecco la classifica di quanto è stato dichiarato nel 2013: i più poveri sono Chiara Avanzo, l’ex Silvano Grisenti e Giacomo Bezzi

Il primo dei consiglieri semplici è Mattia Civico, che ha dichiarato redditi per 132 mila euro. I peones hanno redditi tra i 115 e i 132 mila euro. Da notare che i consiglieri percepiscono, come parte integrante della loro indennità, una diaria che, in quanto tale, non viene tassata. Inoltre, fa parte del compenso l’indennità di fine mandato, una specie di salario differito che ammonta a circa 70 mila euro netti e che viene versato alla fine dell’impegno in Consiglio provinciale. Da ricordare, inoltre, che l’indennità del consigliere alla fine della scorsa legislatura era stata ridotta del 10 per cento passando da poco più di 6 mila euro mensili a circa 5.500 euro. L’indennità lorda è di 9.800 euro al mese. Oltre a questo, ai consiglieri spetta un rimborso spese forfettario per l'esercizio del mandato di 700 euro mensili netti e un rimborso per spese documentate per un importo massimo di 750 euro mensili netti.

Gli altri redditi. Chiara Avanzo, la presidente che va in Seicento













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