quartieri

Ravina, chiuso lo storico bar «della Giovanna»

Per oltre trent’anni un punto di riferimento per tutto il quartiere e non solo. Ferretti: «Troppe spese, e ultimamente l’affluenza non era quella di un tempo»


di Gino Micheli


RAVINA. Il 31 dicembre ha chiuso il Bar Pasticceria Ciclamino in via della Croce. Locale aperto nell’agosto del 1982 e pertanto da oltre 34 anni punto di riferimento per molti affezionati clienti e per clienti di passaggio come si registrano in ogni locale pubblico. Per tutti era il bar “della Giovanna”. La titolare Giovanna Ferretti è arrivata a Ravina, da Lisignago, quando ha sposato, nel 1964, l’imprenditore edile Carlo Micheli, di Cembra, scomparso quattro anni fa. La coppia ha sempre abitato in via Val Gola e ha avuto quattro figli: le gemelle Emanuela e Mariagrazia, quindi Alberto e poi Adriano. Mariagrazia è stata continuo braccio destro della signora Giovanna in tutti questi anni. In due si sono divise l’ampio orario che un bar richiede, in tutti i giorni della settimana, tranne il martedì, giornata di chiusura. Raramente il “Ciclamino” è rimasto chiuso per ferie perché l’instancabile signora Giovanna di ferie ne ha fatte veramente poche e quando invece in ferie andava Mariagrazia, si sobbarcava l’intero orario di lavoro.

Il locale si trova nella palazzina Bellavista confinante con la filiale della Cassa Rurale di Trento, nuova denominazione da appena sei mesi dell’ex Cassa Rurale di Aldeno e Cadine. Alla sua apertura il bar-pasticceria, dotato di un ottimo arredo, era stato accolto con molta soddisfazione anche perché la zona ne era scoperta. Era il locale preferito dai giovani e dalle famiglie per il buon gelato e prelibati pasticcini. Ha continuato con un buon ritmo di clienti, data anche la vicinanza della Cassa Rurale, quella della zona industriale e lo sviluppo edilizio che ha avuto negli ultimi quindici anni via della Croce e dintorni. In quest’ultimo periodo però, la crisi ha diminuito la clientela anche se la gentilezza di Giovanna e Mariagrazia è rimasta intatta.

«Le spese sempre più ingenti e l’affluenza più scarsa - spiega Giovanna - mi hanno costretta a prendere la decisione, seppur a malincuore perché il rapporto quotidiano con tante persone credo mi mancherà. Voglio ringraziare e simbolicamente abbracciare, tutti i clienti, in particolare quelli più fedeli che mi sono venuti a trovare quotidianamente».

Al bar Ciclamino si potevano leggere il Trentino, altri giornali come la Gazzetta dello Sport e le riviste settimanali. Guardare la televisione seduti al tavolino, o ritrovarsi fra amici per assistere agli avvenimenti sportivi più importanti. Comunque un punto per socializzare, perché in periferia, rispetto alla città, i legami sono più solidi, in quanto in molti si conoscono. Il locale ha sempre avuto le porte aperte e quindi un occhio di riguardo anche per i venditori ambulanti extracomunitari, dove Giovanna e Mariagrazia, oltre ad ospitarli, offrivano loro sempre qualcosa da bere. Fra qualche tempo, in caso di richieste, il locale potrebbe anche riaprire dopo che da parte della proprietà siano effettuati lavori di manutenzione.













Scuola & Ricerca

In primo piano