Rapinatori presi grazie alle telecamere

Due giovani arrestati dopo l’aggressione ai danni di un uomo che aveva rifiutato la droga. Il questore: attenzione costante


di Luca Marognoli


TRENTO. Una manciata di secondi, l'equivalente di sei o sette fotogrammi. Il trio di individui sbuca in piazza della Portella dai portici di via Prepositura e subito dopo uno di loro finisce a terra, mentre gli altri due si allontanano. È la registrazione di una rapina con aggressione, documentata da una delle telecamere del Comune, attentamente analizzata dagli investigatori della Squadra Mobile.

Avviene il 7 gennaio e due settimane dopo, proprio grazie a quel filmato, i due presunti responsabili sono “ospiti” del carcere di Spini di Gardolo. Riavvolgiamo il nastro allora e torniamo a quel giorno: sono le 20.15 quando un 44enne degli Emirati Arabi, con regolare permesso di soggiorno, attraversa a piedi piazza della Portella, diretto alla Bonomelli, dove ha intenzione di passare la notte. Viene avvicinato da due giovani tunisini, di 26 e 27 anni, che gli offrono della droga: al suo rifiuto quelli reagiscono male, stordendolo con lo spray urticante e sbattendolo a terra, per poi portargli via 100 euro e un telefono cellulare (che teneva nelle tasche). L'uomo finisce all'ospedale, mentre la coppia di aggressori si dilegua. La prognosi è di circa un mese (la vittima ha rimediato una frattura al polso destro) e la notizia del fatto viene comunicata dal pronto soccorso alla questura.

Il 44enne viene ascoltato dagli investigatori della Mobile ai quali racconta la sua versione dei fatti. Una versione difficile da provare ma confermata dalle immagini registrate. Dice di conoscere uno dei due assalitori e, dopo averne fornito una descrizione sommaria, lo identifica tra le foto dei pregiudicati. Le indagini proseguono: la polizia si mette sulle tracce della coppia, che sulla piazza di Trento non è certo sconosciuta. Si sa che frequenta le immediate vicinanze del centro storico e proprio qui, in piazza Dante e in piazza della Portella, vengono compiuti i due arresti, nelle giornate di lunedì e martedì. I due, Gdaida Atif e Mohamed Selmi, pregiudicati, vengono accusati di rapina in concorso (la pena va dai 3 ai 10 anni), lesioni gravi e porto d'arma (lo spray urticante è ritenuto tale, se non si tratta di quello al peperoncino, venduto per la difesa personale).

Salvatore Ascione, capo della Squadra Mobile, sottolinea l'importanza delle registrazioni video e della presenza della polizia sul territorio: «Tutto è durato l'arco di pochi secondi», afferma. «Sembrava un semplice litigio, ma le telecamere del Comune mostrano il momento in cui l'uomo viene picchiato e scaraventato a terra, fornendoci un riscontro a quanto ha raccontato. Vorrei anche sottolineare che la zona è ben sorvegliata: il filmato attesta il passaggio di due pattuglie a poca distanza di tempo dall'aggressione».

Sulle proteste antidegrado del consiglio comunale e di un gruppo di commercianti e cittadini, è intervenuto con delle rassicurazioni anche il questore Massimo D’Ambrosio: «Questa ulteriore cattura di malviventi dimostra, contrariamente a quanto qualcuno va dicendo, che l’azione è costante e presente. Noi abbiamo un’attenzione forte sul centro cittadino ma dobbiamo averla anche sul resto della città, perché non ci sono zone di serie A o di serie B». Confermato l’impiego dei reparti prevenzione crimine e il ricorso ad «azioni anche di massa in determinati momenti». Il questore ha detto poi di non rilevare alcuna impennata di reati, anzi di avere dimostrato che c’è stato un calo. Sulla mozione consiliare che invita a controlli h24 con cani antidroga nella zona di Santa Maria, la risposta è stata educata ma secca: «Ad ognuno il proprio mestiere. Noi i controlli sappiamo come farli e continuiamo a farli: non ce lo deve dire nessuno. Ci possono sollecitare ma i modi e i tempi sono i nostri. Continueremo ad operare con la nostra professionalità e nel rispetto della cittadinanza».

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