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Rapina, sospesa la dipendente comunale

Il Comune di Rovereto potrà decidere, quando uscirà dal carcere, se prorogare la sospensione fino alla sentenza definitiva



ROVERETO. La dipendente comunale arrestata per le rapine alla filiale di Rovereto della Cassa rurale di Lizzana e alla sala gioco del Follone, Paola Stedile, è stata sospesa. E invece è stato "licenziato", o meglio cancellato dalle graduatorie, un altro operatore d'appoggio, perché del tutto incapace di lavorare, di svolgere le pulizie e di farlo nei tempi richiesti. In questi giorni il servizio personale ha preso due importanti provvedimenti disciplinari contro due dipendenti. Uno, inevitabile, è per Paola Stedile, tuttora in carcere con l'accusa di rapina. In questi casi la sospensione è immediata, anche qualora gli arresti diventassero domiciliari. Il Comune potrà decidere poi se prorogare o meno la sospensione, fino alla sentenza definitiva.

Non se la passa bene nemmeno un altro operatore d'appoggio, che per tre anni non potrà più lavorare per il Comune di Rovereto. É un dipendente a tempo determinato, iscritto alle graduatorie di operatore d'appoggio. Ha lavorato per tre giorni alla materna del Brione e per cinque alla scuola d'infanzia Battisti, in entrambi i casi per sostituire i titolari, assenti per malattia. Ebbene, in entrambe le scuole d'infanzia tutto il personale, di cucina ed ausiliario, ha espresso valutazione negativa su di lui. Con episodi e situazioni talmente circostanziate da indurre il servizio personale ad escluderlo per tre anni dalle graduatorie per l'assunzione a tempo determinato di operatori d'appoggio.

Il lavoratore non è nuovo a situazioni del genere: era stato "segnalato" per gravi inadempienze nel 2013. Allora il Comune aveva deciso di cancellarlo per due anni dalla graduatoria, tuttavia, dopo un ricorso al giudice del lavoro, l'amministrazione arrivò al "compromesso" per una sospensione di un solo anno. Non è bastato. In due casi il lavoratore si è presentato all'asilo, e ha lavorato male. Il 18 maggio scorso viene impiegato per una sostituzione di pochi giorni per coprire il posto dell'operatrice titolare, in malattia. Bastano tre giorni. Tutto il personale di cucina e ausiliario, e anche le insegnanti della scuola d'infanzia del Brione, lasciano al Comune di Rovereto una nota in cui parlano di "evidenti criticità" e ritengono che il lavoratore in questione "non sia idoneo a svolgere il ruolo di operatore d'appoggio". Pochi giorni dopo, dal 23 al 27 maggio, la situazione si ripresenta uguale. Il dipendente viene di nuovo scelto dalla graduatoria per fare una sostituzione per malattia alla scuola d'infanzia Battisti. Di nuovo, tutto il personale fa una valutazione negativa: si citano episodi specifici, situazioni circostanziate.

Se ne evince "l'incapacità di provvedere a svolgere la normale attività di pulizia nel rispetto dei tempi richiesti". Visti anche i precedenti, il servizio personale ha deciso di andare pesante. Le pulizie in un asilo bisogna farle a regola d'arte, perché si ha a che fare con bambini piccoli, che toccano con la bocca tutto, gli ambienti devono essere costantemente sanificati. E così in base alla determina del dirigente almeno fino al 2019 non potrà lavorare per il Comune.(m.s.)













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