Ragazzina molestata sul bus, condannato

Un commesso viaggiatore mantovano di 56 anni si era «strusciato» su una quindicenne e le aveva sussurrato oscenità. Venne anche arrestato



TRENTO. Ha approfittato della calca sull’autobus per strusciarsi su una ragazzina di 15 anni. E poi, non pago, le ha anche afferrato un polso e ha cercato di farsi toccare. Molestie che hanno sconvolto la piccola che, però, ha reagito e fatto arrestare l’uomo che le aveva messo le mani addosso. Si trattava di un commesso viaggiatore di 56 anni di Vilimpenta, in provincia di Mantova, Corrado Dazzi. Ieri il Tribunale in composizione collegiale lo ha condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione. I fatti risalgono al 30 maggio scorso.

Il racconto della ragazzina, 15 anni appena, fa accapponare la pelle. Lei seduta sull'autobus che la porta a casa alla fine della scuola e lui che le si avvicina, si struscia contro la gamba di lei e intanto le sussurra all'orecchio frasi oscene. Lei reagisce, Gli assesta delle gomitate per farlo desistere, lui torna e lei lo allontana ancora. Quando arriva a casa, sconvolta, racconta tutto alla mamma. E anche lei reagisce. Le due si mettono alla ricerca dell'uomo e quando se lo trovano davanti lo affrontano. Lui è quasi sorpreso da tutto questo, risponde laconico che «non è successo nulla» e rivolto alla ragazzina, la invita - non si capisce con quale coraggio - a «non essere triste». Ma mamma e figlia hanno avuto la prontezza di spirito di chiamare i carabinieri che hanno arrestato l’uomo. La ragazzina come ogni giorno aveva preso l'autobus pochi minuti dopo le 17 per tornare a casa nella zona sud di Trento. Si accomoda in un posto vuoto e quasi subito viene avvicinata da quest'uomo che lei non conosce. Lui però cerca subito un contatto. Un contatto fisico. E così l'adolescente si trova con le mani dell'uomo addosso. Viene toccata ma lei non si lascia intimorire e reagisce con delle gomitate per allontanarlo. Lui, a quanto pare per nulla intimorito, si fa avanti di nuovo. Si struscia contro la gamba della ragazzina e le riempie le orecchie con delle parole e delle frasi oscene. Un incubo che finisce per fortuna in fretta quanto l'autobus si ferma vicino alla casa della giovanissima. Lei scende di corsa e si rifugia in casa, nell'abbraccio della sua mamma alla quale, sconvolta, racconta quello che ha appena vissuto. La donna non ci pensa un minuto e assieme alla figlia scende in strada e ripercorre a ritroso il tragitto dell'autobus. Trovano l’uomo alla fermata che cerca di tornare in centro. Il commesso viaggiatore aveva un precedente dello stesso tipo.

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