«Qui il cane non entra» Agritur rinuncia a 6 clienti

«Ho clienti che non gradiscono» ha spiegato l’esercente di San Bernardo di Rabbi La famiglia messa alla porta replica: «Al mare e in città accolti senza difficoltà»



RABBI. Estate con un tempaccio che fa scappare i turisti. I chiari di luna economici che si riflettomo nei portafogli. Insomma tante situazioni che suggerirebbero agli operatori turistici di tenersi buoni gli avventori.... Eppure, nonostante tutto ciò, in un locale trentino si preferisce mandare via sei persone (prenotate, confermate via telefono e raccomandate dal gestore di essere puntuali a tavola) pur di non fare entrare nell’agritur - perché di questo parliamo - il loro cane. E alla famiglia, padre, madre, due bimbe e nonni, nonché al cane Oliver, un Boston terrier, non è rimasto che fare retromarcia, piuttosto allibiti dall’accoglienza riservata al loro quattrozampe in un angolo tra i più belli del Trentino e in un agritur, quello della famiglia Ruatti, a San Bernardo di Rabbi, noto per la bontà dei propri prodotti biologici.

Qui si vuole invece parlare di opportunità, di cultura dell’accoglienza e anche di saper valutare caso per caso, soppesando in altre parole l’impatto di un cane tranquillo e di piccola taglia in una sala da pranzo, visto che ci si trovava in un agriturismo, dall’ambientazione rustica per definizione.

Volendo poi andare a spaccare il capello in quattro è noto che da tempo non esiste più un divieto legislativo che impedisca ai cani di entrare in qualsivoglia sala da pranzo o negozio: «Siamo stati al mare, in albergo in Romagna, accolti con professionalità. In tutti i locali del Trentino i cani vengono da tempo non solo accettati senza riserve ma nel 90 per cento dei casi al loro arrivo, senza nemmeno chiederlo, viene data una ciotola d’acqua fresca» notano i protagonisti. Ma perché non si possono portare cani nell’agritur della famiglia Ruatti? «Perchè ho dei clienti che non li gradiscono ed è capitato ancora che, con la presenza contemporanea di più cani in sala, ci sia stato un po’ di trambusto».

La famiglia arrivata sino lassù ha chiesto allora se ci fossero altri cani in arrivo ed il signor Ruatti ha spiegato: «No, ma so di una persona che ha un cane e gli ho detto di non portarlo e quindi, se vedesse il vostro, si potrebbe risentire» è stata la risposta del gestore, inflessibile anche di fronte alla richiesta dei sei di essere sistemati nell’angolo più appartato della sala, con la garanzia che nessuno si sarebbe accorto del cagnetto. Visto e considerato che il quadrupede da quattro anni segue, senza aver mai profferito un bau, i padroni nelle non infrequenti uscite gastronomiche. Disco rosso per lui all’agritur con i sei che, preso atto della situazione, hanno preferito salutare ed andarsene altrove. Che strana estate, proprio in un Trentino che vive di turismo.













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