Quando l’Alleluja diventa reggae

Trento, domani alla Chiesa di San Carlo, in Clarina, la prima messa sui ritmi di Bob Marley


di Katja Casagranda


TRENTO. Dopo la messa rock della Chiesa di Albiano in Valle di Cenbra, arriva nel cuore della città la Messa Reggae, o meglio il progetto Reggae Worship, sigla con cui da circa un mese sta girando il tam tam nei social per l’evento in Chiesa di San Carlo. Non una band promotrice dell’evento, ma un’idea nata all’interno del Gruppo giovani della Parrocchia assieme a Don Lino Zatelli che in Clarina ha adottato una pastorale di innovazione e modernamento, capace di attirare i giovani, tanto da animare la messa con canti reggae. Ore 20,30 sabato tutta la funzione religiosa sarà accompagnata dai canti liturgici adattati in chiave reggae di cui Don Lino dice «L’Alleluja suonato e adattato in musica reggae è bellissimo, così come il Santo e tutti i canti. E’ da un mese che tutti i mercoledì vengono fatte le prove qui in parrocchia dalle 20 a mezzanotte e posso assicurare che la musica reggae è godibile, allegra, gioiosa e ballabile. Abbiamo lavorato sodo e abbiamo trascritto tutti i canti della messa con questo ritmo che ne ha dato un valore aggiunto in dolcezza e armonia. Lo scopo è quello di arrivare ai giovani, di portare il messaggio cristiano fuori dalle mura della chiesa, adottare linguaggi diversi per trasmettere un pensiero di fede in linea con le ultime lettere di Papa Francesco e della Pastorale Giovanile della Diocesi». Il progetto è nato dal gruppo giovani della chiesa di San Carlo in Clarina che hanno coinvolto amici musicisti, che arrivano anche dalle valli del Trentino, nonché coristi di altre parrocchie per un organico di chitarra, pianola, piano,basso, batteria e chitarra elettrica, di cui Mauro Iseppi, Luca Raffaelli, Piero Giacomuzzi, Matteo Conci, Andrea Conci, Francesco Lanzingher, le voci di Franco Lacchin, Aura Zanghellini e Sara Bertò a cui si somma un coro di una trentina di coristi che hanno scelto il reggae quale musica a cui affidare i testi della liturgia cantata e poi sempre il reggae per il concerto a fine messa. Dopo la funzione infatti le mura della chiesa di San Carlo ospitano il concerto di cover della reggae band americana Cristafari. Band che dal 1990 ruota attorno alla personalità del ministro religioso Mark Tansoback Mohr, rasta fino all’età di 17 anni che dopo incontro con la fede cristiana promuove attraverso la sua musica il messaggio e la fede cristiana a tutte le persone compresi i rastafariani, ossia i seguaci del credo rasta. «Il messaggio reggae - dice don Lino- è un messaggio positivo di pace e amore che ben si sposa con la fede cristiana. Pensare che il reggae sia un mondo dove si spinella e si ciondola è da persone bigotte culturalmente, così come è successo con il rock della Messa rock ad Albiano, dove solo chi è chiuso mentalmente può aver associato la musica rock al satanismo o al male». I quarantacinque minuti di messa avranno sabato sera otto brani cantati in ritmo a levare cui seguirà un ulteriore concerto di quarantacinque minuti. «Il grande lavoro attorno a questo progetto ha già l’invito di altre parrocchie per un bis, e immagino che ci sarà una registrazione della serata visto che la chiesa sarà preparata con tutta l’attrezzatura per la riuscita del concerto compresa amplificazione e fonico».













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