Quando l’affitto si paga con la farina

L’Hotel Miralago, prossimo alla ricostruzione, per 50 anni ha pagato l’uso di superficie comunale con 10 chili di «bianca»


di Giacomo Eccher


TUENNO. L’Hotel Miralago, sul lago di Tovel, per quasi cinquant’anni ha pagato il diritto di superficie al Comune di Tuenno (proprietario del terreno) con dieci chili di farina bianca da pane. Questo prevedeva il contratto stipulato nel 1954, quando la farina bianca (siamo nei difficilissimi anni del dopoguerra) valeva come l’oro.

Una storia che sembra d'altri tempi, ed invece è attuale perché come sottolinea il sindaco Piero Leonardi «gli anni della fame che i nostri vecchi hanno conosciuto non sono poi così lontani».

Il contratto per la cessione del diritto di superficie per l'Albergo Miralago a Tovel porta la firma dell'allora sindaco Gino Pinamonti. La delibera era stata ufficializzata il 30 novembre 1954 dalla Giunta provinciale, presidente il dottor Remo Albertini. Controparte privata era Davide Odorizzi, fu Enrico, a cui una ventina di anni fa è subentrata l'attuale titolare del diritto, Alessandra Zanon. Tra le clausole, oltre ad impegnare il concessionario ad erigere l'albergo e tenerselo per 99 anni, l'accordo impegnava il comune a rifondere, a scadenza, il 50% del valore dell'immobile nella sua reale consistenza. A carico del privato c'era inoltre il canone annuale di lire mille: per rivalutarne il valore (all'epoca l'Istat non era ancora nata) gli amministratori del tempo avevano legato il controvalore (1.000 lire) al costo della vita parificandolo in «chilogrammi 10 di farina bianca per pane comune». «Un impegno che i titolari onoravano annualmente facendo pesare alla Famiglia Cooperativa 10 chilogrammi di farina bianca e con quel costo in euro si pagava il canone al comune», ricorda il sindaco.

Venerdì 12 ottobre arriva in consiglio comunale la demolizione e ricostruzione dell'Albergo Miralago. Il civico consesso dovrà infatti decidere in merito al rinnovo del diritto di superficie a favore dell'albergo realizzato negli anni Cinquanta su suolo di proprietà comunale e concesso al privato «in proprietà superficiaria» con contratto di data 17 novembre 1954 fino al 18 novembre 2053.

L’attuale titolare del diritto di superficie, la signora Alessandra Zanon, ha chiesto di poter ristrutturare e ampliare la struttura per adeguare l’edificio. Da qui il progetto di rifacimento redatto dallo studio dell'ingegner Pablo Salmoiraghi, di Cles, in collaborazione con l'ingegner Paolo Odorizzi, di Tuenno per adeguare gli spazi interni ed esterni, ampliando la superficie da destinare a pubblico esercizio e consentire un innalzamento qualitativo dell’offerta.

Un obiettivo condiviso dall'amministrazione comunale che ha avviato la procedura per un nuovo contratto di superficie prolungandolo di 70 anni e quindi fino al 2082. «Considerato che l'attuale vale fino al 2053, il prolungamento è di “soli” 29 anni con un indubbio vantaggio per il comune che al termine del contratto avrà la prima proprietà dell'albergo rinnovato senza ulteriori oneri», spiega il sindaco Piero Leonardi. Nel contratto del 1954 invece alla scadenza dei 99 anni (appunto il 2043) il Comune avrebbe comunque dovuto pagare il valore dell'immobile ridotto del 50%.

Il Comune condivide la volontà di realizzare una nuova struttura «eco-sostenibile», che tuteli e valorizzi al massimo le risorse naturali, offrendo al tempo stesso un importante servizio agli abitanti di Tuenno ed ai turisti,

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