LAVORO

Pvb, 81 lavoratori rischiano il posto

L’azienda è stata acquisita dal gruppo Energon che ha avviato la procedura di mobilità per contenere i costi



TRENTO. Una notizia buona e una cattiva nella vicenda della Pvb Solutions, una delle due società della galassia Pvb finita in concordato. La società, che attualmente dà lavoro a 189 dipendenti, è stata acquisita da un gruppo emiliano, la Energon Esco di Modena, attivo nel settore delle centrali di cogerenazione. Un gruppo pronto a investire in un piano di rilancio investendo 3 milioni di euro e pagando parte dei debiti attraverso un piano concordatario che è stato già presentato al giudice e che dovrà passare dal giudizio dell’assemblea dei creditori prevista per il 24 luglio. Un piano, però, che passa per un sacrificio molto significativo in termini di posti di lavoro. L’azienda ieri ha inviato ai sindacati la comunicazione con la quale dichiara di aver avviato il procedimento per mettere in mobilità 81 lavoratori.

Una botta pesantissima se dovesse passare così. Il confronto con i sindacati prenderà il via la settimana prossima e, come spiega Manuela Terragnolo della Cgil, la speranza dei sindacati è quella convincere l’azienda a recedere dai piani e di mantere al lavoro tutti i dipendenti.

Il nuovo amministratore delegato, Gianluca Zanivan, spiega però che la strada è quasi obbligata: «Siamo passati da un fatturato di 61 milioni a uno di 38. Non ci sono molte alternative, altrimenti falliamo». Pvb solutions è attiva in quattro regioni, Trentino Alto Adige, con sedi a Trento, Rovereto e Bolzano, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Il core business è quello della gestione delle grandi centrali termiche e i clienti sono totalmente enti pubblici. Gli 81 lavoratori considerati in esubero sono spalmati in tutte e quattro le regioni. Zanivan spiega, però, che l’impatto potrebbe essere attenuato: «Dai 20 ai 30 lavoratori sono occupati nella nostra controllata di Rovereto che fa impianti. Siamo già in trattativa per cedere quest’azienda e quindi gli esuberi potrebbero ridursi in maniera significativa. Però il sacrificio degli altri sarà necessario. C’era il rischio concreto di fallire. C’è stato un brusco calo del fatturato. La Energon ha deciso di tentare questa sfida e mi ha cercato. Ci mette idee e anche soldi. La famiglia Bortolotti esce del tutto dall’azionariato e dal consiglio d’amministrazione e ripartiamo con una nuova sfida. E’ una sfida molto grande e dobbiamo ripartire all’insegna dell’innovazione. Dobbiamo essere capaci di fare di più con meno persone altrimenti falliamo».

Il primo passaggio sarà proprio il confronto con il sindacato, un confronto che, comunque, si dovrà muovere nell’ambito del piano concordatario. Un piano che, comunque, deve ancora essere approvato dai creditori. Zanivan comunque ci tiene a rassicurare tutti: «Noi non siamo venuti per chiudere la Pvb, ma per riportarla in bonis. Riteniamo che ci sia spazio per vincere questa sfida, ma sarà molto dura». Il piano prevede anche la riorganizzazione delle sedi. Pvb Solutions attualmente in regione delel tre sedi presenti in Regione ne dovrebbe restare una sola, probabilmente in Trentino. La crescita sarà supportata da sinergie commerciali, operative, finanziarie che il neo gruppo è in grado di proporre al mercato attraverso un’offerta coordinata, strutturata e completa di servizi energetici: dal facility ed energy management, alla realizzazione degli impianti.

(u.c.)













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