IL CASO

Punito per la cannabis terapeutica, concessa la grazia

Il presidente della Repubblica accoglie le richieste dell'avvocato Valcanover



TRENTO. La Presidenza della Repubblica ha concesso la grazia all’uomo di Trento che era stato condannato a 5 mesi di reclusione per aver coltivato sul balcone tre piante di marijuana a scopo terapeutico.

Il suo legale, l’avvocato Fabio Valcanover, aveva presentato una lunga richiesta di grazia che si basava tutta sulla libertà di cura per l’uomo che è affetto da sieropositività, soffre di diabete mellito in trattamento insulinico, di epatite cronica da HCV evoluta in cirrosi epatica con ipertensione portale e varici esofagee, di instabilità vescicale e di rachide lombare. Nel 2003 è stata certificata la sua invalidità totale. Nonostante questo l’uomo è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni per aver coltivato tre piante di marijuana e per il possesso di 298 grammi di marijuana.

In primo grado l’uomo era stato assolto e poi condannato in appello, condanna poi confermata in Cassazione. L’avvocato nella sua richiesta sosteneva che "dai certificati evince l’inefficacia di tutte le terapie mediche convenzionali tentate dal mio cliente". “Plurimi i tentativi con terapia medica convenzionale per la sintomatologia espressa che è sempre risultata inefficace”. "Il mio cliente ha come fonti di reddito annuali una pensione di circa 10.000 euro e una pensione di invalidità civile di circa 5.000 euro. A fronte di un’uscita annua attorno ai 15.000 euro per il canone di locazione dell’appartamento in cui vive, spese mediche per curare le sue patologie, a cui si sommano i comuni costi per le necessità quotidiane, risulta proibitivo permettersi le cure necessarie senza l’ausilio rimborsi. Nella costante difficoltà di reperimento di Bediol e farmaci affini, segnalata da più parti ci si interroga sulle soluzioni prospettabili al paziente. Alternativamente non curarsi oppure affidarsi, al mercato illegale pur di curarsi".













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