Provoca un grave incidente ed evita la revoca della patente 

La decisione dopo la Consulta. La donna, quasi settantenne, aveva invaso la corsia opposta urtando un’altra macchina e ferendo una ragazza. Ma la sentenza le permette di tornare a guidare



Trento. L’incidente era stato causato da un momento di disattenzione: la macchina si allarga verso la corsia opposta e la donna (ha quasi 70 anni) non riesce a riportarla in carreggiata in tempo per evitare lo scontro con una vettura che procedeva in senso opposto. Lo scontro era stato violento e le conseguenze peggiori le aveva riportata la donna alla guida della seconda macchina. Lesioni stradali gravi, con questa accusa la quasi settantenne era finita sul banco degli imputati. E il giudice aveva provveduto, dopo aver convalidato il patteggiamento, ha inserire nel dispositivo la revoca della patente per la donna. Che però, grazie al suo avvocato, Nicola Benvenuto, è tornata in possesso della licenza di guida.

La revoca

La legge aveva inserito la revoca della patente come conseguenza di un incidente stradale con lesioni da gravi in su fino all'omicidio stradale. Una disposizione nata per inasprire le conseguenze per chi provocava incidenti con conseguenze pesanti per i coinvolti. E che toglieva, come era stato evidenziato nell’ordinanza del tribunale di Roma «al giudice la possibilità di valutare nel caso concreto la prevalenza della diminuente rispetto alle aggravanti con un conseguente aumento sproporzionato di pena anche nel caso di percentuale minima di colpa dell’imputato». Chiamata in causa la corte costituzionale che con la sentenza 88 di quest’ anno aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo che non prevede che, in caso di condanna o patteggiamento, per i reati previsto agli articoli 589-bis (omicidio stradale) e 590-bis (lesioni personali stradali gravi o gravissime) del codice penale, il giudice possa disporre, in alternativa alla revoca della patente di guida, la sospensione della stessa se non ricorre alcuna delle circostanze aggravanti.

Una decisione importante per l’avvocato Benvenuto che ha potuto utilizzare la sentenza della Corte Costituzionale perché, anche se il procedimento penale era chiuso, era ancora pendente quello davanti al giudice di pace.

La sospensione

Nei confronti della donna, infatti, subito dopo l’incidente era scattate la sospensione della patente per cinque mesi. E contro quella decisione era stato presentato ricorso al giudice di pace. Che aveva sospeso ogni decisione. Una posticipazione che ha permesso di portare la questione davanti al giudice dell’esecuzione che ha detto che no, la revoca della patente non era giusta. E quindi la donna - che nel frattempo era rimasta comunque senza patente per il periodo pari a quello della possibile sospensione - è potuta tornare in possesso della licenzia di guida. Con tanto di comunicazione ufficiale da parte del commissariato del governo. Che dopo il patteggiamento aveva inviato la nota di revoca della patente e quindi ha mandato una comunicazione per informare della revoca della revoca.

Nel frattempo la donna rimasta ferita nell’incidente stradale era stata risarcita dall’assicurazione per i danni avuto nel violento scontro frontale.













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