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Provincia, 200 prepensionati in due anni

Piano di riorganizzazione di piazza Dante che vedrà una diminuzione di 600 unità dell’organico entro la fine del 2018


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. La Provincia farà ricorso ai prepensionamenti. Nel biennio 2015 e 2016 saranno almeno 200 i dipendenti di piazza Dante che andranno in pensione prima del tempo senza essere sostituiti. La misura, aggiunta ai normali pensionamenti per raggiunti limiti di età, dovrebbe portare alla riduzione del personale della Provincia di almeno 600 unità entro la fine del 2018. In questo modo si dovrebbe ottenere un duplice obiettivo, da un lato risparmiare 20 milioni di euro all’anno a regime e dall’altro immettere giovani motivati e preparati nell’organico pubblico. Infatti, se i prepensionati non saranno sostituiti, ogni dipendenti che andranno in pensione con tutti i requisiti ci sarà un’assunzione. In questo modo si calcola che l’organico della Provincia dovrebbe calare di 520 unità, con 600 uscite, tra pensionamenti e prepensionamenti, e 80 assunzioni. In questo modo l’organico della Provincia passerà da 4.300 a 3.800 unità. E’ questo uno degli aspetti più importanti del piano di riorganizzazione della Provincia presentato ieri dal presidente Ugo Rossi.

Il piano ha l’obiettivo di tagliare i costi della macchina burocratica in un momento di drastico calo delle risorse, ma anche di svecchiare il pachiderma burocratico e immetere linfa nuova. La filosofia la spiega lo stesso Rossi: «Vorremmo che ogni dipendente della Provincia quando si trova davanti un cittadino lo considerasse come il suo datore di lavoro. Dovrebbe capire che se riesce a risolvere un problema a un’impresa fa marciare più speditamente l’economia e quindi mantiene più facilmente il proprio posto di lavoro dal momento che la pubblica amministrazione è dimensionata anche in base all’economia».

Il piano di riorganizzazione affronta, come si può leggere nell’articolo qui sotto, anche la questione dei dirigenti e riordina anche il loro trattamento. Rossi presentandolo ieri mattina ha spiegato che il piano sarà oggetto di un confronto con i sindacati. La speranza, però, è quella di farlo partire all’inizio dell’anno prossimo.

Secondo quanto calcolato dalla Provincia, i dipendenti che nel biennio 2015-2016 dovrebbero maturare i requisiti per il prepensionamento saranno 448. I requisiti sono quelli precedenti alla legge Fornero, ovvero avere 41 anni e 6 mesi di contributi o avere raggiunto quota 97, ossia la somma tra i contributi versati, con almeno 35 anni, e l’età anagrafica e, infine, avere almeno 20 anni di contributi e 65 anni di età. Di questi 448 prepensionabili la Provincia punta a collocarne in pensione circa 200 per non avere conseguenze negative sull’efficienza dell’attività. Sono state individuate le categorie, ma non i singoli dipendenti. Saranno interessati dai prepensionamenti anche i dirigenti, come gli operai e gli impiegati.

Il collocamento in pensione anticipata sarà su base volontaria, come spiegato da Rossi. Se non si dovesse raggiungere l’obiettivo dei 200 prepensionamenti, sarà la Provincia stessa a scegliere chi collocare a riposo. Dal punto di vista dei nuovi ingressi Rossi ha spiegato che sarà adottato il contratto di apprendistato. Per tutti, comunque, nuovi e vecchi il principio di fondo sarà uno: «Bisogna rispondere di quello che si fa. Magari si deve timbrare qualche cartellino in meno e raggiungere qualche risultato in più», ha detto Rossi facendo accenno alla rivoluzione introdotta alla Virgin da Richard Branson che ha abolito addirittura l’orario di lavoro.













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