Province addio, si salvano Trento e Bolzano

Via al disegno di legge costituzionale per abolirle, ma le «autonome» hanno il rango di Regioni



TRENTO. Potrebbero restare le uniche a chiamarsi province, Trento e Bolzano, se alla fine del lungo iter costituzionale il disegno di legge che abolisce le Province, approvato venerdì dal consiglio dei ministri, riceverà il via libera. O potrebbe accadere che il termine «Provincia» sparisca anche per le due Province autonome, sostituito da un altro nome. Del resto già l’ex governatore Lorenzo Dellai aveva proposto di passare a «Comunità autonoma».

Quello che è certo è che le due Province autonome, con il rango di Regioni, non sono toccate dal disegno di legge che taglia le Province ordinarie. Il governo Letta ha scelto la strada del disegno di legge costituzionale per arrivare all’abolizione di questi enti, diventati nel tempo simbolo dei costi della politica. Ci aveva già provato il governo Monti, con un decreto, a dare una sforbiciata e abolendo l’elezione diretta, ma la Corte Costituzionale lo ha bocciato. E ora si riprova attraverso la via del disegno di legge costituzionale.

«Non abbiamo ancora in mano il testo, che analizzeremo con attenzione - dice il senatore Vittorio Fravezzi (Gruppo Per le autonomie) - di certo il provvedimento non tocca lo status di Trento e Bolzano. Il presidente Letta e il ministro Delrio conoscono bene la nostra realtà e sono esclusi blitz. Se ci fosse una riformulazione dell’articolo in Costituzione, vedremo quale sarà la formula giuridica più opportuna». (ch.be.)













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