Prostitute, sì alla proposta di multare i clienti 

Passa in commissione comunale la mozione a larga maggioranza: 9 sì su 10 Chiesto il divieto di contattare chi esercita e di fermata nelle vie interessate  


di Sandra Mattei


TRENTO. «Impegnare la giunta comunale a contrastare la prostituzione con sanzioni ai clienti sorpresi a contrattare con chi esercita la professione ed istituire il divieto di fermata in alcune delle vie residenziali dove si presenta tale fenomeno». È questa la sostanza della mozione che, con aggiustamenti e modifiche, ha approvato la commissione comunale per le politiche sociali presieduta da Michele Brugnara. Una decisione, quella di introdurre nel regolamento di polizia urbana il divieto sul territorio comunale di contattare soggetti che esercitano la prostituzione, che fa propria la proposta di una deliberazione presentata nel maggio scorso dai consiglieri della Civica Trentina. La mozione è passata con 9 voti favorevoli ed un’astensione (quella di Antonia Romano), segno di una larga convergenza delle forze politiche di centrodestra e centrosinistra sul tema dello sfruttamento della prostituzione.

Con una precisazione da parte del presidente Michele Brugnara (Pd): «La commissione, attraverso il testo riveduto e corretto, vuole porre l’accento non tanto sulla repressione del fenomeno, quanto sull’aspetto sociale, consapevoli che si tratta di uno sfruttamento di soggetti deboli, spesso vittime della tratta di esseri umani, sottoposti a violenze sessuali, fisiche e psichiche. Per questo nelle premesse, si è sottolineato l’aspetto dei diritti umani violati e si è chiesto una serie di azioni per il sostegno delle persone sfruttate attraverso l’informazione sanitaria e l’accoglienza di quest’ultime in strutture protette».

L’approvazione della mozione è stata preceduta da quattro sedute della commissione per le politiche sociali, nelle quali si è inquadrato il fenomeno della prostituzione ascoltando il Servizio politiche sociali della Provincia, le forze dell’ordine, la direttrice del Consultorio e i rappresentanti di associazioni come il Punto d’Approdo, la Lila e l’Altrastrada Trento che svolgono sul territorio un’azione di controllo e supporto di chi si prostituisce.

Gli operatori di strada avevano espresso perplessità sulle sanzioni ai clienti e sul divieto di sosta nelle vie interessate, perché il rischio potrebbe essere che le ragazze si spostino, perdendo così il contatto con quest’ultime, che sono seguite per la prevenzione sanitaria e per la loro sicurezza. In ogni caso, la mozione dedica gran parte della premessa ad inquadrare il fenomeno, che assume contorni preoccupanti in Italia (vedi l’analisi nel box sopra, ndr.), ma che non è da sottovalutare nemmeno in città. Nella sua relazione, il dirigente della Mobile Salvatore Ascione , parla di circa trenta prostitute che esercitano sulla strada e che si concentrano soprattutto tra via Bolzano, via Brennero, in zona universitaria, Lung’Adige Sanseverino e Gardolo. Sono stati ascoltati anche i presidenti delle circoscrizioni del centro storico e di Gardolo che hanno confermato le zone interessate alla prostituzione ed il disagio dei residenti legato ai rumori e al decoro. Ma fino a quando ci sarà l’offerta, leggi i clienti (trentini) sarà difficile contrastare il fenomeno. L’introduzione delle multe per chi chiede prestazioni sessuali a pagamento, che possono andare dagli 89 ai 534 euro, sarebbe un deterrente per i clienti, anche perché si troverebbero a dover giustificare il loro comportamento in famiglia. Si chiedono inoltre attività di controllo da parte della polizia locale e maggior coordinamento delle forze dell’ordine. Importanti anche le campagne informative e di educazione nelle scuole, in particolare sul fenomeno della tratta di esseri umani.

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