accoglienza

«Profughi, il Nevada non è adatto»

La Spada: «Non ho parlato con il proprietario, abbiamo 700 posti da vagliare»



TRENTO. I profughi che dovranno essere trasferiti da Marco potrebbero finire in Vason? È piuttosto scettico il direttore del Cinformi, Pierluigi La Spada, la struttura che in Provincia assiste e informa gli immigrati che arrivano in Trentino. Afferma che anche lui, come il Trentino (vedi l’articolo di ieri a pagina 13), ha avuto una sintetica disponibilità da parte del proprietario dell’Hotel Nevada, Luca Lorenzi, via mail.

Al giornale, Lorenzi ha spiegato di disporre di 50 posti letto, tra stanze ed appartementi autonomi, con angolo cottura. «Abbiamo ospitato anche i terremotati dell’Aquila - ha dichiarato - nei nostri alberghi di Giulianova, per un anno. È giusto dare una mano in queste situazioni, e poi il Nevada dal primo di marzo è chiuso, dunque disponibile all’accoglienza». Commenta La Spada: «Non ho ancora preso contatti con il proprietario dell’Hotel Nevada, ma non so se possa corrispondere ai requisiti stabiliti dal Cinformi per l’accoglienza ai profughi. Si richiede che le strutture siano vicine a centri abitati di una certa dimensione e che comunque siano ben servite dai servizi pubblici ed il Bondone non ha queste caratteristiche, tanto più che tra poche settimane tutto sarà chiuso».

Il proprietario del Nevada è comunque in buona compagnia: da quando è stato lanciato l’appello ai primi di gennaio, al Cinformi sono arrivate le comunicazioni di disponibilità per 600 - 700 posti letto, da parte di più di venti proprietari di strutture. Spiega La Spada: «Stiamo ancora vagliando le proposte ed aspettando di capire quali sono le disponibilità da parte dei Comuni e delle Comunità di Valle. Questo perché dobbiamo ancora trovare una sistemazione a 22 ospiti di Marco ed a quelli rimasti a Castelfondo. A giorni saremo in grado di definire dove destinarli».

Per quanto riguarda invece il mancato arrivo dei giovani profughi che richiedono asilo e fuggono dai loro Paesi in guerra, alla festa di pirmavera organizzata dall’associazione Arta-a (come riportato dal Trentino del 2 marzo) il direttore del Cinformi spiega che c’è stato un vizio di comunicazione: «Abbiamo avvisato l’associazione che avremmo inviato una conferma, ma non siamo arrivati in tempo ad organizzarci. Loro invece, hanno preso per buono l’accordo, ma abbiamo concordato che ci ritroveremo, al più presto». (sa.m.)













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