Primarie, è «guerra» sulla propaganda

Degodenz nel mirino per gli sms pro-Gilmozzi ai volontari di Fiemme 2013. Rossi, mail a dipendenti dell’Azienda sanitaria


di Chiara Bert


TRENTO. Arrivati alle battute finali di questa campagna per le primarie del centrosinistra autonomista piuttosto soporifera - sabato si vota per decidere il candidato alla presidenza della Provincia - lo scontro si infiamma sulla propaganda elettorale. Perché è nel rush finale che i candidati e i loro supporter attingono ai propri indirizzari per raggiungere il numero maggiore di potenziali elettori. E così nel mirino finiscono mail e sms.

È il caso dei messaggini spediti da Pietro Degodenz - presidente del comitato organizzatore dei mondiali di sci nordico in val di Fiemme e consigliere di amministrazione di Trentino Sviluppo - a sostegno dell’assessore Mauro Gilmozzi, candidato Upt che in val di Fiemme è di casa e lì punta a garantirsi un forte consenso.

A sollevare il caso è il consigliere provinciale del Pdl Rodolfo Borga, che ha presentato un’interrogazione al presidente Pacher dal titolo «Trentino ovvero Clienteland». «Ci giunge notizia che nei giorni scorsi ai volontari che hanno collaborato all’organizzazione dei mondiali di Fiemme è pervenuto un sms a firma del presidente del comitato organizzatore, contenente l’invito a recarsi alle urne alle primarie del centrosinistra e a votare per uno dei candidati (quello locale, per così dire)», scrive Borga. «Non sappiamo se l’invito sia stato rivolto a tutti i volontari, ma riteniamo la circostanza probabile, atteso che il singolare messaggio è stato ricevuto da più persone». Borga si chiede come possa «ritenersi normale che una persona che riveste incarichi che politici non sono, ma che con l’appartenenza politica molto hanno a che fare (Degodenz tra l’altro è membro del cda di Trentino Sviluppo su nomina della giunta provinciale, ndr), faccia apertamente campagna elettorale per un partito, utilizzando tra l’altro banche dati di cui è a conoscenza in virtù della carica rivestita».

Alle accuse Degodenz risponde imperturbabile dalle vacanze: «Il messaggino non è partito certo dai miei uffici, l’ho inviato ai 3500-4000 numeri della mia rubrica telefonica, tra i quali sicuramente ci sono tanti volontari dei mondiali. Non ci vedo niente di inopportuno, tra l’altro da più di una settimana sono via da Cavalese. Se uno non vuole leggere l’sms o non è interessato, lo cancella».

Ma Degodenz non è l’unico a finire sul banco degli accusati. Nei giorni scorsi una mail di propaganda dell’assessore alla salute Ugo Rossi, candidato del Patt alle primarie, è arrivata nelle caselle di posta di dipendenti dell’Azienda sanitaria. Qualcuno di loro ha trovato la cosa inopportuna per la commistione tra ruolo istituzionale e politico. E la voce è rapidamente arrivata ad ambienti Pd.

Interpellato sulla questione, l’assessore assicura di non aver mai spedito mail generalizzate (il regolamento delle primarie vieta di spedire lettere o depliants in modo diffuso, ndr): «Non escludo però che nel mio indirizzario personale ci siano dipendenti dell’Azienda sanitaria che conosco, anzi è probabile. Lo dico con tranquillità, ho mandato la mail a una lista di conoscenti come qualunque candidato presumo abbia fatto». Anche per Rossi, come per Degodenz, il caso si chiude qui. Non per Borga, secondo il quale il malcostume è ben più generalizzato. Il consigliere cita - senza fare nomi - altri due esempi a suo avviso «censurabili»: «la presidente di un’importante spa provinciale che partecipa attivamente all’attività politica del suo partito (Aida Ruffini presidente di Itea e esponente Pd, ndr) e uno storico (Giuseppe Ferrandi?, ndr) le cui plurime nomine non sono forse anch’esse estranee alla mai nascosta militanza». E chiede al presidente della Provincia «se non ritenga opportuno, quantomeno con riguardo alle cariche di nomina della giunta, introdurre direttive che impediscano a chi riveste tali cariche lo svolgimento di attività diretta a favore dei partiti».

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