Prezzo, veleno sui castagni del sindaco e dell’ex vice

Gli autori hanno iniettato il liquido letale dopo aver bucato i tronchi Boldrini e Scaia, delegato Bim, hanno denunciato un danno di 15 mila euro


di Aldo Pasquazzo


PREZZO. Hanno usato un trapano a batteria oppure una trivella a mano. È stato creato così un foro di 5 o 6 centimetri di profondità dentro il quale hanno poi iniettato probabilmente dello zolfo che ha fatto morire in tempi brevi gli alberi. I castagni presi di mira, cinque a monte di Prezzo, appartengono a Celestino Boldrini e Fabio Scaia, rispettivamente attuale sindaco e suo vice nelle due legislature precedenti. Ora Scaia è sia consigliere che membro delegato all’ente Bim del Chiese e lavora alla cantieristica del comune di Pieve di Bono. Anche se non ci sono rivendicazioni è altrettanto evidente che il gesto vandalico è stato realizzato da gente del luogo.

La zona dove si trovano i castagni attaccati è a monte del paese, in prossimità della chiesetta della Madonna lungo l’imbocco della via che porta all’altopiano turistico di Boniprati. Una volta lasciate le ultime case, oltre la chiesa, i castagni sono a portata di mano e, dopo una certa ora, gli autori hanno potuto agire con assoluta tranquillità. Al massimo, ci si può imbattere in qualche cinghiale. Ed è proprio nei confronti dei maiali selvatici che il sindaco Celestino Boldrini è in guerra da vent’anni. Solo qualche settimana fa, di fronte ai ripetuti danni alla campagna, Boldrini non ha esitato a risollevare la questione al goveratore Dellai e all’assessore Mellarini. Lo ha fatto a muso duro, ottenendo delle rassicurazioni che qualcosa Provincia e forestali andranno a fare. A rendersi conto di quanto accaduto ai castagni entrambi i proprietari, che si sono visti azzerato il raccolto della stagione.

«È bastato poco per comprendere che l’essicazione di quelli alberi non era un caso», ammette con rincrescimento il sindaco Boldrini.

Sospetti, sindaco? «Non è mio costume accusare qualcuno senza certezza. Ma so che gli atti vandalici sono iniziati due anni fa, dopo la mia campagna elettorale per le comunali. Toccherà ai carabinieri di Pieve di Bono indagare e trovare eventuali responsabili. Al comandante di stazione, al quale ho inoltrato qualche giorno fa regolare denuncia, spetta condurre accertamenti e verifiche. Una cosa è certa, non si tratta né di tarli né tantomeno di epidemie. I fori alla base delle piante non sono da attribuire ad insetti o a roditori».

Danni quantificabili? «Da una prima stima -risponde - siamo sull’ordine approssimativo di circa 10 - 15 mila euro».

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