Pratiche in ritardo? La Provincia paga

Il Pd: indennizzi fino a 1000 euro. E sborseranno anche i dirigenti


Chiara Bert


TRENTO. Cento euro di indennizzo al cittadino per ogni 10 giorni di ritardo nelle pratiche da parte della pubblica amministrazione. E se gli indennizzi supereranno una certa soglia, a pagare di tasca sua sarà il dirigente del servizio «ritardatario». Il Pd aveva provato ad introdurre la novità nella Finanziaria, poi la proposta è stata trasformata in un disegno di legge. Sull'esempio della Toscana. Provincia e Comuni saranno dunque incentivati a velocizzare l'iter delle pratiche, a dare risposta alle domande entro i tempi previsti per legge. Se non lo faranno, scatterà l'indennizzo forfettario al cittadino.

La proposta di legge prende esempio da quanto già attuato dalla Regione Toscana con la legge di semplificazione e riordino amministrativo approvata il 23 luglio del 2009. Se i termini per la conclusione del procedimento non sono rispettati (fatta eccezione per i casi di silenzio assenso e di silenzio rigetto), l'amministrazione corrisponde all'interessato un indennizzo per il ritardo: 100 euro per ogni 10 giorni di ritardo, fino a un massimo di 1000 euro. Il cittadino avrà tempo un anno dalla scadenza del termine fissato per la conclusione dell'istruttoria per presentare la sua domanda di indennizzo alla struttura competente.

Resta naturalmente salvo il suo diritto a fare richiesta di risarcimento del danno in sede giudiziaria. C'è poi un secondo aspetto della proposta di legge che riguarda la responsabilità dei dirigenti della pubblica amministrazione: il dirigente subirà una decurtazione in busta paga (sulla parte di stipendio collegata alla produttività) nel caso in cui gli indennizzi superino i 3 mila euro all'anno per servizio della Provincia o i 9 mila euro per dipartimento (o struttura equiparata). Una clausola che dovrebbe ancor più responsabilizzare dipartimenti e servizi a rispettare i tempi delle pratiche.

E una previsione che il Pd vorrebbe estendere anche ai Comuni. «Gli uffici ci hanno chiesto un approfondimento perché si tratterebbe di uscite non autorizzate e potrebbe esserci un problema con la Corte dei Conti - spiega il capogruppo provinciale Luca Zeni - ma l'esempio della Toscana ci rassicura. L'obiettivo non è quello di elargire indennizzi ma di velocizzare i procedimenti. Se la legge fissa una tempistica, è giusto che sia rispettata». A suonare il campanello d'allarme sui tempi della pubblica amministrazione nei rapporti con le imprese era stato, a fine ottobre, lo stesso governatore Lorenzo Dellai. «Ci sono tempi inaccettabili, situazioni incompatibili con la crescita che stiamo cercando in tutti i modi di sostenere», aveva detto riferendosi in particolare all'iter delle concessioni edilizie e annunciando una seduta ad hoc della giunta dedicata all'argomento.













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