i dieci anni delle facilities 

Povo, il Cibio mette in mostra i suoi gioielli

TRENTO. L’anniversario dei dieci anni delle “facilities” del Cibio è stato onorato ieri al Polo universitario di Povo con un evento di discussione scientifica e di promozione dei laboratori e delle...


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. L’anniversario dei dieci anni delle “facilities” del Cibio è stato onorato ieri al Polo universitario di Povo con un evento di discussione scientifica e di promozione dei laboratori e delle strumentazioni del centro diretto da Alessandro Quattrone. La facilities del Centro si estendono su circa 3000 metri quadri, vi lavorano stabilmente 40 ricercatori e 22 tecnologi. Ruotano intorno al centro oltre 250 persone. 150 persone, delle quali una sessantina provenienti da altre regioni e altri centri di ricerca, hanno partecipato ieri per tutto il giorno al Biofacility Day. L’evento lanciato dal Centro di Biologia integrata dell’Università di Trento ha riunito ricercatori, tecnologi, docenti, esperti di varie discipline. Le facility del Centro attirano da qualche anno finanziamenti e cervelli sulla collina universitaria di Trento. “La carta vincente è avere in un sistema integrato con attrezzature all’avanguardia, ricercatori motivati e tecnologi specializzati, senza i quali oramai non potremmo fare ricerca noi scienziati” spiega Quattrone. “Ricercatori e tecnologi vengono qui attirati da un ambiente dove c’è uno stimolo costante a lavorare su discipline diverse, con un forte coinvolgimento del team”. Il tema scelto per la seconda edizione dell’evento era “Where science meets technology: 10 Years of CIBIO Core Facilities”.

Le relazioni esposte dai ricercatori erano centrate sul ruolo chiave dell’infrastruttura tecnologica nell’evoluzione delle scienze della vita e sulle opportunità di collaborazione tra ricerca accademica e industrie. L’invito era rivolto a scienziati e tecnologi e tecnologhe del mondo universitario, industriale e clinico. Sono dieci le Core Facilities del CIBIO, e rappresentano un vero gioiello nel panorama accademico italiano. Si tratta di: Cell Analysis and Separation; Advanced Imaging; High Throughput Screening; Cell Technology; Model Organism; Next Generation Sequencing; Bioinformatics; Mass Spectrometry; Protein Technology; Diagnostica Molecolare Avanzata. Hanno aperto i lavori le relazioni di Josephine Lannigan (Virginia University School of Medicine, USA) e Achim Treumann (Newcastle University, UK). A seguire sono intervenuti ricercatori che hanno utilizzato con successo le tecnologie messe a disposizione dalle Facilities: ricercatori del CIBIO di UniTrento, come Vito Giuseppe D’Agostino e Nicola Segata, e persone esterne, come Giovanni Roti (Università di Parma, Dipartimento di Medicina e Chirurgia) e Mauro Baruchelli ed Elisa Sartori (Biodermol Ambiente srl, Trento).













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