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Poste italiane tira dritto, sono 5 gli uffici destinati alla chiusura

Giù le serrande da settembre: non solo Bolognano e Marco, ma anche Trento 5, Caoria e S.Cristoforo Il “congelamento” di marzo non ha dato risultati. Tra le sedi a orario ridotto si salva solo San Martino



TRENTO. Alla fine il dialogo con gli enti locali - se c’è stato - non ha portato a nulla: Poste italiane ha annunciato infatti la chiusura di tutti gli uffici postali che dovevano chiudere l’inverno scorso, quando il piano di riorganizzazione degli uffici venne congelato (anche sulla base di una sentenza che richiamava al rispetto delle distanze) per avviare una sorta di confronto con i Comuni interessati.

L’annuncio del congelamento delle chiusure era del marzo scorso, mentre il provvedimento sarà ufficializzato il prossimo 7 settembre. Per gli utenti trentini, insomma, l’unico vantaggio sono stati sei mesi di apertura degli uffici, trascorsi i quali l’azienda ha deciso di tirare dritto secondo i propri programmi.

Parliamo degli uffici postali di Bolognano d’Arco e Marco di Rovereto (di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi), ma anche degli uffici postali Trento 5 di via Chini a Trento, di Caoria (nel Comune di Canal San Bovo) e di San Cristoforo al Lago (nel Comune di Pergine). Oltre a queste chiusure è stata confermata la rimodulazione oraria (con un orario ridotto) degli uffici di Lases e di Praso, mentre è stata stralciata (unico risultato della “pausa di riflessione”) la rimodulazione oraria dell’ufficio di San Martino di Castrozza (nel territorio comunale di Siror).

E’ chiaro che Poste - il cui obiettivo è di tagliare uffici sul territorio in modo da diminuire i costi - ritiene di aver rispettato gli standard minimi stabiliti per i servizi postali (su cui è chiamata a vigilare l’Agcom). Ma saranno comunque possibili ricorsi da parte degli enti locali e sicuramente i sindacati postali avranno da ridire su quest’operazione di “alleggerimento” annunciata per settembre. Le chiusure annunciate riguardano in realtà il piano 2014 (che è slittato fino ad ora) e non sono esclusi ulteriori tagli nei prossimi mesi. Secondo gli accordi di programma Poste italiane è impegnata a garantire un ufficio postale entro 6 chilometri dal luogo di residenza al 97 per cento della popolazione, mentre è previsto un ufficio entro 3 chilometri di residenza per il 75 per cento della popolazione.













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