addio all'ufficio

Poste, Bolognano chiuderà per sempre

Sul cancello d’ingresso da ieri campeggia il comunicato: dal 7 settembre l'ufficio chiuderà definitivamente le porte


di Gianluca Marcolini


ARCO. Il conto alla rovescia è ufficialmente incominciato: il prossimo 7 settembre le Poste dell'Oltresarca chiuderanno i battenti. Per sempre. Ieri, intorno alle 12.30, sul cancello d'ingresso dell'ufficio in viale Stazione a Bolognano è comparso l'avviso che ormai tutti i residenti attendevano con rassegnazione, mescolata a rabbia, quello della chiusura dello sportello tra poco più di un mese.

“Dal giorno 7 settembre 2015 – comunica Poste Italiane alla popolazione – questo ufficio chiuderà e non sarà più operativo. L'ufficio postale a cui rivolgersi è quello di Arco in piazzale Schotten che osserva il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 19.05 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35”. Non si è dovuto attendere molto affinché si scatenasse la protesta degli utenti, soprattutto sui social network, dove è stata pubblicata e commentata la foto che ritrae il cartello con l'annuncio della soppressione delle poste di Bolognano. In realtà, la notizia non ha avuto lo stesso effetto fragoroso di un fulmine a ciel sereno perché già da tempo si sapeva come sarebbe andata a finire la vicenda.

La decisione di abbassare per sempre le serrande dello sportello dell'Oltresarca era stata comunicata all'amministrazione comunale mesi fa e il sindaco, in questo periodo, ha cercato di contrapporsi alla chiusura organizzando dei veri e propri sit-in davanti all'ufficio postale mentre il comitato di partecipazione ha dato vita ad una petizione raccogliendo migliaia di firme.

La battaglia, a dire il vero, non è ancora conclusa perché il sindaco ha preannunciato di voler tentare un'ultima protesta, che sta pianificando per il mese di agosto. «Se necessario mi incatenerò al cancello dell'ufficio postale», aveva annunciato Betta dopo che Poste Italiane gli avevano comunicato la data dell'ultimo giorno di lavoro dell'ufficio. Ma l'ultimo colpo il sindaco cercherà di non spararlo a salve, affidando al legale del Comune l'incarico di valutare gli estremi per trascinare in tribunale Poste Italiane.













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