«Ponte dei Crozi a pezzi» Ma la notizia è un falso 

In rete si scambia il viadotto Lodo della Torino- Savona con quello di Ponte Alto De Col: «Manutenzione costante. Nella primavera 2019 sarà chiuso per lavori» 



TRENTO. Il viadotto di ponte Alto cade a pezzi, ma la notizia è un clamoroso falso. Ciò che è vero, invece è che, nella primavera del 2019, ponte Alto sarà parzialmente chiuso per una serie di interventi, il traffico deviato sulla vecchia strada dei Crozi. L’invito che verrà rivolto sarà quello di utilizzare il più possibile il treno. Mentre si attende, a settembre, l’appalto da 4 milioni di euro per intervenire su ponte Alto, sui social rimbalzano le foto dei piloni di un ponte con notevoli segni di usura: cemento mangiato dal tempo, caduto a terra, spezzato, crollato per ampie metrature tanto da lasciar vedere la gabbia di ferro che ne compone l’anima. Il ferro è ormai corroso, la ruggine si spacca e lascia cadere a terra brandelli di fili d’acciaio. «E’ ponte Alto» si diffonde sulla rete, solo che non si tratta del lungo ponte che porta da Trento alla galleria dei Crozi, ma del viadotto Lodo, sul tratto ligure della Torino-Savona. Gli scatti in questione vengono attribuiti al viadotto trentino. La galleria fotografica è nota al Dipartimento infrastrutture e mobilità della Provincia autonoma di Trento. Dopo i tragici fatti di Genova, in tutta Italia si è subito aperta la caccia al ponte pericolante. Foto più o meno amatoriali denunciano situazioni di criticità, si interrogano di fronte a crepe e di fronte a calcinacci caduti a terra come sudari. Segnalazioni, ma non solo quelle, anche false attribuzioni. E’ successo così anche nel caso del viadotto Lodo, i cui piloni sono stati attribuiti a Ponte Alto, in Trentino. Le differenze tra i due ponti sono ben visibili, se indicate da occhi esperto. L’inquadratura dello scatto, dal basso verso l’alto, con il ponte che si staglia nel cielo, trae in inganno. Stessa struttura snella, poche travi sotto le campate. « I piloni di ponte alto sono esagonali ed hanno tre travi – spiega il dirigente generale del Dipartimento Raffaele De Col- Quelli dell’altro ponte sono piloni quadrati ed hanno quattro travi». La facilità con cui si mescolano i dati creando false notizie on line, fa adirare anche questa parte di società, quella che, in questo caso, si occupa della realizzazione, sicurezza e manutenzione delle grandi opere provinciali. E’ il credito che si può dare alla notizia, a generare la rabbia. Il piano c’è la manutenzione e gli interventi sono costanti, prosegue De Col, mostrando un semplice raffronto fra il viadotto della Torino – Savona e quello di ponte Alto a Trento. In seguito al rispetto del piano di interventi provinciali su ponti e viadotti, il dirigente è lapidario: «Se non sussiste la sicurezza si chiudono le strutture». Ogni segnalazione viene presa in considerazione, grazie appunto al già citato sistema di controllo e monitoraggio. (f.q.)













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