Podista aggredito e rincorso dall’orso

Marco Zadra, 43 anni, era andato a correre nei boschi: «Mi ha dato una zampata al braccio e mi ha ferito. Poi sono fuggito»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Aveva deciso di andare a correre dopo il lavoro nei boschi della val Manara, sopra Zambana vecchia. Marco Zadra, 43 anni di Villazzano, fa il commesso in paese e venerdì sera ha avuto la cattiva idea di salire di andare a correre nella valle che si arrampica sulle pendici della Paganella. Mentre scendeva di corsa, verso le 8, si è trovato di fronte un orso. Un incontro ravvicinato del terzo tipo, direbbe Steven Spielberg. Erano a pochissimi metri uno dall’altro. L’uomo, quando ha visto il plantigrado, è indietreggiato, dapprima lentamente e poi è messo a correre, ma è caduto. L’orso, forse spaventato quanto lui, gli è corso dietro come per scacciarlo. L’uomo si è rialzato in preda a quello che ieri ha poi definito «terrore allo stato puro» ed ha ripreso a correre a perdifiato. Si è buttato giù per un dirupo, fuori dal sentiero, sempre con l’orso alle calcagna.

Agli agenti del corpo forestale della Provincia ha anche detto che, quando era a terra, il plantigrado ha cercato di colpirlo con una zampata, ma ha anche specificato di non aver sentito subito dolore. Ha pensato solo a fuggire a gambe levate urlando per cercare di spaventare l’animale. Una fuga affannosa attraverso la vegetazione. E’ caduto ancora alcune volte con l’orso che non lo mollava tallonandolo da vicino. Una fuga di circa duecento metri, poi l’orso ha mollato la presa ed è scomparso nel bosco. Solo a questo punto, Zadra si è accorto di avere una ferita al braccio. Un taglio profondo circa 2 centimetri che l’uomo pensa sia stato provocato dalla zampata dell’orso quando lui era a terra. In preda alla paura, il commesso ha ripreso fiato ed è sceso a Zambana Vecchia dove è stato raggiunto da alcuni parenti che lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Trento. I medici hanno curato la ferita e hanno applicato all’uomo cinque punti di sutura. Per lui otto giorni di prognosi, con immediata dimissione. L’uomo è stato subito sentito da una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile di Trento e poi dagli uomini del Servizio Foreste e Fauna della Provincia e anche dall’assessore Michele Dallapiccola che, visto il precedente di Daniza, ha voluto sincerarsi delle condizioni delle sue e ha subito voluto capire cosa fosse effettivamente accaduto.

Zadra ieri pomeriggio a casa sua a Villazzano era molto scosso: «Se ho avuto paura di morire? Direi proprio di sì, ma ho riportato a casa la pellaccia. Ho preso botte dappertutto. Sono stati momenti di terrore puro». Sulla dinamica ha aggiunto: «Per ora mi rimetto al comunicato ufficiale della Provincia. Ci sarà tempo e modo per dare una versione meno edulcorata e più corretta di quanto è avvenuto». Sulla base del racconto di Zadra, la Provincia ha classificato l’episodio come un «falso attacco», ovvero un incontro molto ravvicinato, ma non un attacco a freddo da parte dell’animale. E’ lo stesso Dallapiccola a spiegare che la Provincia non considera preoccupante quanto avvenuto e non intende catturare l’animale coinvolto: «Registriamo due o tre episodi di questo tipo all’anno. Abbiamo già fatto un sopralluogo con i cani al quale ho partecipato anche io, ma non sono emersi elementi per individuare l’identità del’animale. Quello che è certo è che non abbiamo orsi segnalati come problematici. Daniza aveva una sua storia di incontri-scontri con l’uomo, ma non ci sono altri orsi così in Provincia. Invece questo episodio non è preoccupante non si sa neanche se c’è stato contatto. Quello che posso dire è che è imprudente andare a correre di sera sulle pendici della Paganella da soli e senza far rumore. In questo modo ci si può imbattere negli orsi ed è possibile che si spaventino anche loro e che cerchino di scacciare l’uomo che gli para davanti all’improvviso. Mi dispiace molto per il signore che ha vissuto questa disavventura, ma si devono osservare normali regole di prudenza. A volte basta un campanello per evitare queste cose».













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