maltempo

Piscine, crollo degli ingressi: meno 20%

De Carli (Asis): «Mai vista un’estate così. Abbiamo speso di più anche per scaldare l’acqua». Il 26 luglio 12 utenti a Manazzon


di Luca Marognoli


TRENTO. La giornata più “magra” è stata sabato 26 luglio, quando al lido Manazzon di via Fogazzaro si sono presentate ben 12 persone. Una certa differenza rispetto al record del 19 giugno 2013, quando furono staccati 1.619 biglietti. A Trento Nord invece si è toccato il fondo venerdì 15 agosto, quando sono entrati (e sono rimasti dentro, al coperto, visto il tempo) 117 nuotatori, contro i 7-800 di una giornata tipo.

Se questa estate meteorologicamente infelice ha riempito i musei, l’opposto è successo nelle piscine cittadine, che hanno perso il 20% degli utenti rispetto all’anno precedente. In montagna, per disperazione, i turisti sono andati in escursione con l’ombrello, ma in pochi si sono “autoinflitti” il bagno sotto l’acqua. «Non ho mai visto una stagione del genere, almeno negli ultimi 12 anni», allarga le braccia Roberto De Carli, responsabile impianti natatori di Asis. «Come è naturale aspettarsi, la schiavitù relativa alle condizioni meteo è dura da sopportare, specialmente in un ambito come il nostro. Possiamo migliorare i servizi e lavorare sempre di più per garantire la sicurezza degli utenti, ma di certo non si può comandare al cielo».

Il bilancio è impietoso: in tre mesi (giugno, luglio e agosto) sono statti 106.362 gli ingressi registrati a Manazzon e Trento Nord. L'anno scorso erano stati 132.864: il calo percentuale è stato quindi del 20%. «Se giugno è rimasto in pari, in luglio e agosto la perdita è stata di circa il 30%», spiega De Carli. Ecco il dettaglio: in giugno 39.276 biglietti (39.581 nel 2013), in luglio 41.670 (contro 57.041) e in agosto 25.416 (36.242 l’anno prima). «Naturalmente ne hanno risentito anche il servizio di prestito dei libri e l’attività di fitness in acqua e fuori. Gli stessi Summer Jobs hanno offerto meno opportunità di confrontarsi con l'utenza». Analoga la sofferenza per il bilancio di Asis, «ma peserà anche il surplus di energia utilizzata per scaldare l'acqua, precisa il responsabile degli impianti natatori - in rispetto alla carta dei servizi: il minimo è di 24 gradi, ma solitamente siamo a 26-27». Nonostante il maltempo, le piscine sono sempre rimaste aperte, «per garantire l'utilizzo per gli allenamenti e la possibilità di nuotare a quei pochi che hanno avuto il coraggio di farlo. Tra cui un nutrito gruppo di signore di una certa età, che al mattino non sono mancate quasi mai».

Ora il lido Manazzon è chiuso: la piscina coperta riaprirà in ottobre. A Trento Nord l’attività continua, ma solo all'interno. Madonna Bianca, invece, tornerà fruibile a partire dall'8 settembre, dopo due mesi e mezzo di chiusura. «Speriamo che la voglia di nuoto riesca ad esplodere nella stagione autunnale e invernale - auspica De Carli -, nella quale ci si potrà sfogare senza timori legati al meteo. I corsi di fitness inizieranno in ottobre, con le nostre valide collaboratrici, sempre preparate tecnicamente e piene di entusiasmo».













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