Piedicastello, sbarcano i “panettieri della collina” 

Con il panificio di via Brescia chiuso i residenti devono andare in corso Buonarroti Ad aprire ai primi di settembre Skuqi, Paoli e Beber finora rifornitori di altri punti


di Daniele Peretti


TRENTO. A chiamare il fornaio sono stati i residenti di Piedicastello che dopo la chiusura del punto vendita di Via Brescia erano costretti ad arrivare fino a metà di Corso Buonarroti per acquistare pane e latte, camminata che diventava impossibile per i molti anziani residenti in zona.

Qualcuno ha pensato a Hylmi Skuqi che anni fa abitava proprio in Via Brescia e faceva il panettiere. «Quando ho ricevuto la telefonata mi sono venuti in mente gli anni passati qui ed anche quel negozio di pane che allora era del Tomasi che lavorava bene. Ne ho parlato con i miei soci ed una settimana fa abbiamo deciso di accettare la richiesta ed eccoci qui a sistemare il negozio che apriremo a settembre». Oltre a Skuqi ci sono Claudio Paoli e Lorenzo Beber titolari del Panificio Trentino di Via Ora del Garda. Erano tutti dipendenti del fallito Panificio Carraro e esattamente da tre anni ed un mese hanno iniziato con la loro avventura imprenditoriale. Ognuno ha un compito preciso: Skuqi è l’impastatore, Paoli l’amministratore e Beber l’addetto alla distribuzione: «Per noi quello di Piedicastello è il primo punto vendita in città, dove finora rifornivamo solo dei negozi. Ci conoscono come i panettieri della collina – Cognola, Povo, Villazzano, poi Gardolo e Mattarello – ed anche per noi sarà una bella sfida». Mentre sulla strada facciamo fotografie ed intervista la gente si ferma e chiede interessata quando si aprirà: «È proprio vero che le cose si apprezzano quando non si hanno più. E’ bastato chiudere – ci dice un passante – per sentirne la mancanza. Per fortuna che sono gli ultimi giorni che per andare a comprare pane e latte, sono costretto a prendere la macchina». Paoli ricorda gli anni in cui a piano terra c’era il forno e in zona si sentiva il profumo del pane. Alzando lo sguardo ecco sbucare dagli alberi le fine delle ciminiere dell’ex Italcementi: «Il panificio apriva prestissimo per servire sia il turno che montava che quello che smontava. Dai paesi scendevano gli operai che andavano alla Michelin, alla Sloi o alla Carbochimica. Quella Trento non c’è più, ma qui ci sono tante case e la gente ha bisogno del pane».

Trentacinque i tipi di pane che saranno in vendita dalle 6.30 alle 13 e dalle 15 alle 19, poi pasticceria fresca, torte su ordinazione.













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