«Pianificazione edilizia realizzata ad personam»

La minoranza consiliare di Transacqua: «Risposte solo alle richieste dei singoli» La replica del sindaco Simoni: «È ovvio sia così e me ne assumo la responsabilità»


di Raffaele Bonaccorso


TRANSACQUA. Quello di venerdì scorso a Transacqua è stato un consiglio comunale tutto sulla difensiva da parte del sindaco Marino Simoni e in effetti non poteva che essere così, vista la raffica di interpellanze presentate dalle minoranze che hanno dimostrato una puntuale preparazione giuridica e urbanistica (con i consiglieri Flavio Zortea e Uberto Meneguz) e prettamente politica (con Roberto Pradel). Il contendere è stata la disinvolta pianificazione urbanistica del paese. Punto sul quale è stato chiaro l’intervento di Uberto Meneguz che ha chiesto di «spiegare quale sia la visione di pianificazione urbanistica dell’amministrazione, visto che a noi appare più come un rincorrere le singole richieste, che danno tanto l’impressione di pianificazione “ad personam” e nulla hanno a che vedere con un serio e ponderato sviluppo urbanistico». Su questo punto è apparsa interessante la risposta del sindaco alla stessa considerazione espressa più politicamente dal consigliere Roberto Pradel: «Se è questa la politica dell’amministrazione e cioè dire di sì ai singoli cittadini, se ne deve assumere la responsabilità». «È ovvio che è così – ha detto Marino Simoni – e di questo me ne assumo politicamente la responsabilità». Al che Pradel e Meneguz hanno obiettato che se il tutto si riduce a questo, è completamente inutile dare l’incarico, come è stato fatto, ad un architetto, costo circa 45 mila euro, per la stesura di variante al Piano regolatore.

Un altro punto del contendere ha riguardato l’ormai famoso annullamento da parte del Tar della delibera di lottizzazione per la realizzazione del nuovo supermercato Coop e relative costruzioni, poiché il sindaco avrebbe dovuto astenersi dalla seduta in quanto fratello di un membro del consiglio di amministrazione della Famiglia cooperativa. A questo proposito il sindaco Simoni ha affermato: «Rispetto le sentenze, ma secondo me il Tar ha sbagliato; io ero uscito dall’aula solo per opportunità e non per incompatibilità e poi ero rientrato perché senza il mio voto la delibera non sarebbe passata ma, confermo, per tanti motivi, non c’era incompatibilità». Al che il consigliere Flavio Zortea ha fatto notare, articoli di legge alla mano, che il fatto, essendo avvenuto intenzionalmente, «poteva esporlo a una imputazione penale per abuso d’ufficio». Cosa che si potrebbe ripetere se, ugualmente, nel prossimo consiglio, dove verrà riportata quella delibera per riapprovarla, non si astenessero i due consiglieri (Debertolis e Lucian) interessati nei lavori del nuovo supermercato. Ecco quindi l’appello di Zortea «ad un atteggiamento meno arrogante, così da trovare insieme una soluzione, necessaria per poter proseguire i lavori al supermercato e non esporsi a possibili richieste di danni da parte delle ditte costruttrici».

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