PREVIDENZA

Pensioni, rimborsi fino a 750 euro per 48 mila pensionati trentini

Il bonus parte da 300 euro per le fasce più alte con assegni da quasi 3 mila euro. Per l’Inps l’esborso è di 25 milioni. Dal 1° gennaio 2016 circa 40 euro in più per chi percepisce circa 1500 euro al mese



TRENTO. È scattato ieri per 4 milioni e mezzo di pensionati italiani, 48 mila trentini, il rimborso una tantum per il mancato adeguamento all’inflazione del biennio 2012-2013 bocciato dalla Corte Costituzionale.

I beneficiari sono i pensionati con assegni tra 1400 e 3 mila euro (lordi) al mese, ha spiegato il direttore regionale dell’Inps Marco Zanotelli. Il bonus varia da 300 euro (netti) per le fasce di pensione più alte, quelle verso i 3 mila euro, a 750 euro per le fasce più basse. L’esborso per l’Inps a livello regionale sarà di 43 milioni di euro, 25 milioni in Trentino e 18 milioni in Alto Adige dove i pensionati rimborsati si aggirano attorno a quota 38 mila.

Quella incassata ieri è la restituzione automatica una tantum conseguente alla sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo lo stop all’indicizzazione delle pensioni deciso dal governo Monti per le pensioni comprese tra 3 e 6 volte il minimo e di escludere tutte quelle di importo superiore. Il rimborso è quindi scattato per chi ha percepito nel 2011 una pensione tra 1405 euro e 2810 euro lordi e nel 2012 tra 1443 e 2886 euro.

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale con effetto retroattivo, il governo Renzi - per ragioni di bilancio - ha optato per una restituzione parziale e in proporzione all’entità della pensione, una scelta che ha suscitato molte critiche. Per l’associazione dei diritti dei consumatori, che ha già annunciato un ricorso al Tar e alle Corti dei conti regionali, si tratta di «elemosina che offende i diritti di 4,5 milioni di cittadini, scippati dei propri diritti».

La Cgia di Mestre ha calcolato che con 2,1 miliardi stanziati l’Inps erogherà solo il 12,4% di quanto dovuto, mentre secondo la Uil le somme oscilleranno tra il 10 e il 30%.

«Per le fasce più basse si arriva al 40%», puntualizza il direttore dell’Inps regionale. In Trentino (dati 2012) la fascia più consistente (28,3%) percepisce da 500 a 1000 euro al mese, il 26,4% tra 1000 e 1500 euro, il 16,7% da 1500 a 2 mila euro, il 16,6% oltre 2 mila (sono circa 7 mila i trentini con una pensione sopra i 3 mila euro) e infine l’11,9% non arriva ai 550 euro al mese.

I pensionati che incassano sul conto corrente hanno ricevuto automaticamente ieri dall’Inps i rimborsi per gli arretrati e otterranno la rivalutazione della loro pensione mensile a partire dalla rata in pagamento ad agosto 2015, e infine un’ulteriore rivalutazione dell'importo mensile a partire dal 1° gennaio 2016, data in cui - ha fatto l’esempio Zanotelli - «un pensionato che oggi riceve 1500 euro di pensione si ritroverà circa 40 euro in più».













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