Patt in alto mare l’accordo non c’è

Panizza e Kaswalder trattano. Domani scadono i termini per le candidature a presidente: spunta Roberta Bergamo


di Chiara Bert


TRENTO. Ancora nulla di fatto in casa Patt a meno di una settimana dal congresso di domenica. Il segretario Franco Panizza e il presidente Walter Kaswalder (che sostiene la candidatura di Dario Chilovi al congresso) ieri sono tornati ad incontrarsi insieme ad alcuni alti esponenti del partito, ma l’intesa ancora non c’è. O meglio: c’è su alcuni punti della tesi di Chilovi che Panizza è pronto a far propri (certificazione del lavoro, autogoverno sull’energia, elettrificazione della ferrovia della Valsugana, la ferrovia Rovereto-Riva, welfare), ma non sugli assetti del partito. Kaswalder, che da tempo ha annunciato la volontà di lasciare la presidenza del partito, chiede però che il ruolo di garante vada ad un esponente di sua fiducia. Ieri tra i tanti rumors è circolata anche la voce di una presidenza Rossi. «Nulla più di una battuta», la liquida Panizza, «la mia condizione è che chi diventerà presidente del Patt, per essere davvero figura di garanzia di tutte le componenti, non deve candidarsi alle prossime elezioni provinciali». Dunque non dovrà ripetersi quanto avvenuto con Kaswalder. L’accordo tra i due sembrava trovato sul nome della roveretana Daniela Roner, che però si è chiamata fuori. Nelle ultime ore dal cilindro dei panizziani è spuntato quello di Roberta Bergamo, ex segretaria del Patt di Pergine e molto vicina all’assessore provinciale Michele Dallapiccola.

Sono in molti a spingere per un accordo tra i Panizza e Kaswalder che - spiegano alcuni colonnelli - potrebbe garantire al segretario uscente una riconferma con una solida maggioranza e assicurare al governatore Ugo Rossi una navigazione meno agitata di quella degli ultimi mesi, dove l’ala di Kaswalder è più volte entrata in rotta di collisione con il gruppo. Tanto che il presidente della Provincia è sceso direttamente in campo lanciando due ultimatum: «O confermate Panizza e la nostra linea politica, o il sottoscritto è pronto ad andarsene». Ma tra i sostenitori del segretario c’è anche chi lo spinge a tirare dritto senza scendere a troppi compromessi che rischierebbero di indebolirlo. «Stiamo cercando una mediazione alta su una linea condivisa ma che sia di grande chiarezza», si limita a dire Panizza, «sulla presidenza al momento un nome condiviso non c’è». Sempre più intenzionato ad andare fino in fondo e sfidare Panizza il deputato Mauro Ottobre, che ha parole di fuoco sulla trattativa di queste ore: «Mi sembra un Patt da Prima Repubblica, vedo calcio mercato più che contenuti. Saranno i delegati a decidere, non due persone. E io non faccio accordi con nessuno». Fuori da qualsiasi accordo anche Giuseppe Corona, vicecomandante degli Schützen e candidato dell’area tradizionalista.













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