Parte un colpo dal fucile ferisce gli amici cacciatori 

A Sant’Orsola. L’incidente ieri all’alba nei boschi: i tre amici erano saliti per una battuta alla lepre Giovanni Paoli ha sparato e sulla traiettoria c’erano i due, seminascosti nel sottobosco. Non sono gravi


Roberto Gerola


Sant’orsola. Sfiorata la tragedia in un incidente di caccia avvenuto ieri mattina all’alba nei boschi a monte di Sant’Orsola, il centro un tempo termale sul versante destra della Valle del Fersina. Due cacciatori hanno rischiato di essere colpiti da una scarica di pallini e solo per un caso fortuito, la “rosa” li ha sfiorati procurando loro solo qualche ferita. Uno è stato colpito alla testa e al collo, l’altro al torace. L’allarme è stato immediato e gli stessi cacciatori hanno allarmato il 112 con l’ambulanza he ha raggiunto la località a sirene spiegate. Anche l’elisoccorso si è levato in volo ed ha raggiunto il luogo. E’ stato poi quest’ultimo a caricarli e trasportarli all’ospedale Santa Chiara. I due feriti sono saliti sull’elicottero con le loro gambe. L’incidente di caccia è avvenuto ieri mattina poco dopo le 7 nei boschi a monte della località “Facchini”: poche case dove vivono due famiglie che si trovano a circa due km dai “Pintarei”, il centro storico di Sant’Orsola, in direzione sud e sempre in quota.

La località è lungo la strada che sale da Sant’Orsola e poi scende fino ai Mantovani per raggiungere la strada provinciale Destra Fersina che raggiunge Pergine. Poche case si è detto, circondate da prati e boschi, luoghi di passeggiate (in estate) e ricchi di selvaggina; proprio per questo sono molto frequentati dai cacciatori di Sant’Orsola.

I tre amici cacciatori erano saliti all’alba per una battuta alla lepre. I tre erano Giovanni Paoli, Adriano Pallaoro e Mario Moser, persone molto conosciute in paese e cacciatori da anni. Da una prima sommaria ricostruzione dell’episodio, pare che Giovanni Paoli avesse visto una lepre: doppietta alla spalla, ha sparato due colpi colpendo l’animale. Ma sulla stessa traiettoria, fortunatamente qualche bel metro più indietro, erano gli altri due amici, uno a fianco dell’altro. Erano seminascosti nel sottobosco e pare che Giovanni Paoli non li avesse visti. La rosa dei pallini ha colpito i due al volto, alla testa, al petto e al braccio. L’abbigliamento pesante ha in parte attutito i colpi evitando così che i pallini penetrassero. I due era a una sessantina di metri di distanza dalla preda, metri che hanno fatto la differenza. Adriano Pallaoro e Mario Moser hanno così evitato di essere colpiti in pieno dalla scarica.

La notizia della tragedia sfiorata ha fatto il giro del paese in pochi minuti. Sul posto anche i carabinieri, amici e famigliari dei tre amici coinvolti. E’ stato interessato anche Marcello Fontanari, rettore della Riserva di caccia di Sant’Orsola che ha avuto parole di sollievo per come si è concluso l’evento. I due cacciatori feriti, trasportati al Santa Chiara, sono stati medicati e dimessi.

Gli animalisti

«Il Trentino sta divenendo un Far West per colpa della caccia, questo sì è un vero problema di ordine pubblico». Le affermano in una nota le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Pan-Eppa e Wwf, che chiedono un incontro urgente al commissario del Governo e all'assessora Giulia Zanotelli dopo l’incidente di caccia in valle dei Mocheni. «Se si contano gli ultimi episodi in cui vi sono state vittime più o meno gravi durante battute di caccia, sale a quattro il numero dei feriti in meno di un mese - ricordano le associazioni - e sono diverse le segnalazioni di situazioni pericolose per i cittadini, come gli spari vicino alle case segnalati nei giorni scorsi a Gazzadina».













Scuola & Ricerca

In primo piano