Parla il sindaco - urbanista: «Ecco la Trento che verrà»

Andreatta affronta i nodi da sciogliere. «La nostra disponibilità c’è sempre ma non possiamo sostituirci ai privati né invadere il campo della Provincia»


di Luca Marognoli


TRENTO. Il Comune è aperto agli input delle imprese e dei privati, ma non può fare la loro parte. Come non può sostituirsi alla Provincia quando il “nodo” è di sua competenza. Lo spiega il sindaco Alessandro Andreatta, tirando le somme al termine dell’inchiesta del Trentino sulle “incompiute” urbanistiche che bloccano lo sviluppo della città. Un “caso” che invece di una settimana ha richiesto quindici giorni per essere affrontato e sviscerato con completezza. Il sindaco risponde punto per punto, chiarendo prima qual è la filosofia dell’operato comunale: «che la realizzazione su un’area di un edificio nuovo, o la sua ristrutturazione, sia non solo ben fatta ma rappresenti anche l'occasione per portare qualcosa in più al contesto della città».

Sindaco Andreatta, partiamo dal torrione: a lei cosa piacerebbe vedere, un garnì o uno spazio espositivo?

Bisogna essere molto chiari. Panizza aveva ipotizzato di fare una specie di museo della città: l'idea era buona ma da quanto ho capito non c'erano le risorse. Allora la Fondazione Crosina ha ripreso in mano il vecchio progetto di collocare lì una funzione ricettiva, cosa di cui la città ha anche bisogno, in un luogo sicuramente gradito per gli ospiti, con però l'accortezza che il locale al piano terra possa avere un uso di interesse cittadino. Siccome se n'è già discusso per 3-4 anni, credo sia giusto andare avanti con un'idea che non è per niente in contrasto con la vocazione della città turistica.

Un'incompiuta tra le più macroscopiche è l'ex questura, che ha fatto “scappare” la libreria Einaudi.

L'edificio è di proprietà della Provincia: l'idea era che diventasse un ampliamento del Castello del Buonconsiglio, un luogo in minima parte espositivo che rappresentasse una vetrina e un punto di partenza per visitare prima idealmente e poi fisicamente il Trentino archeologico. Ma la competenza spetta alla pianificazione provinciale e non vogliamo essere invadenti.

Veniamo a via Piave: il buco Tosolini è ancora lì.

Su questo tengo a dire qualcosa. E' una questione che ho ereditato anche nella passata legislatura e devo dire che dopo 20 anni abbiamo trovato una soluzione. Oggi il Prg prevede cosa potrà sorgere in quell'area: è stato presentato dalla proprietà un piano attuativo che è all'esame dell'ufficio urbanistica. E' anche un modo per rendere più popoloso il centro: da lì ci si può muovere a piedi o in bici.

Altra vecchia storia: il casino di bersaglio abbandonato.

La pianificazione prevederebbe un abbattimento, ma poi si sono fatti avanti gli Schützen. Sta a loro adesso farsene carico recuperando anche le risorse. Se così sarà, bisognerà eventualmente modificare il Prg. Diciamo che stiamo attendendo, anche se la cosa è un po' più in movimento rispetto al passato.

L'ex Frizzera: l'architetto Dalfovo dice che ci sono sei mesi di tempo prima che gli imprenditori se ne vadano.

Bisogna che ci capiamo: c'è una pianificazione che risale all'89 e con Busquets nel 2001 abbiamo modificato il Prg per poter rendere l'area più interessante in tema di acquisto e di realizzazione di funzioni abitative, commerciali o di terziario. In questi anni abbiamo visto vari interessamenti: si erano fatte anche diverse ipotesi, a partire da un piano guida sull'intera area che poi fosse seguito da piani attuativi. Prima però c'è però da fare la caratterizzazione dell'area per capire che disinquinamento serva. Noi siamo in attesa e siamo sempre stati collaborativi. Anche qui dipende dai privati.

All'ex Ancora invece l'imprenditore sembra averci ripensato causa crisi.

Abbiamo fatto una gara, ma chi l'ha vinta non è entrato in possesso dell'immobile perché non ha pagato. Stiamo sollecitando gli eredi perché lo facciano. Altrimenti bisognerebbe ripartire da zero. La funzione prevede non solo una struttura ricettiva ma anche uffici o appartamenti.

Per finire facciamo il punto sulla Sloi.

Il piano guida è stato approvato, ora la Provincia deve portare la proposta di bonifica a Roma che farà la sua valutazione. A quel punto si potrà procedere.

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