Parco dello Stelvio smembrato, insorgono Pd nazionale e ambientalisti

Il ministro per l'ambiente era contrario al passaggio di competenze alle province. Insorgono anche Pd e Legambiente: "Norma incostituzionale, il governo paga il conto alla Sudtiroler Volkspartei per la sua astensione sulla fiducia a Berlusconi"



BOLZANO. Lo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio, la cui gestione è passata nelle mani delle province autonome di Trento e Bolzano e della Regione Lombardia, è stato l'ultimo motivo di scontro tra il ministro all'ambiente Stefania Prestigiacomo, contraria a questa soluzione così come gran parte del centrosinistra e del mondo ambientalista, e il governo che ha dato via libera alle norme di attuazione con le quali il Parco passa di mano.

La decisione del Consiglio dei Ministri di ''smembrare uno dei più antichi parchi nazionali per affidarlo alle province è una ferita all'ambiente gravissima''.

Lo hanno affermato in una nota i senatori Pd, Roberto della Seta, Vincenzo De Luca, Francesco Ferrante e Daniela Mazzuconi, della commissione Ambiente di Palazzo Madama, in merito al via libera al nuovo assetto amministrativo del Parco nazionale dello Stelvio, la cui gestione passa alle Province autonome di Bolzano e Trento e alla Regione Lombardia.

''Berlusconi, Fitto e Frattini - hanno sottolineato i senatori - hanno voluto procedere nonostante l'opposizione del ministro Prestigiacomo e del Consiglio regionale della Lombardia, che ha approvato un ordine del giorno del Pd contrario a questa scelta, perché hanno voluto pagare un debito di riconoscenza alla Svp che si è astenuta sulla fiducia al loro Governo''.

Per i senatori Pd la norma, inoltre, ''è chiaramente anticostituzionale perché nella nostra Costituzione le competenze in materia di Ambiente sono affidate allo Stato mentre questa decisione di fatto le provincializza creando così un vero e proprio vulnus costituzionale e un grave precedente''.

''Ora - hanno concluso i senatori Pd - viene meno l'unitarietà della gestione del Parco e magari qualcuno in Trentino Alto Adige potrà coronare il proprio sogno di aprire le porte dei parchi ai cacciatori''.

Legambiente: intervenga Napolitano. Il nuovo assetto amministrativo varato dal Consiglio dei Ministri per il Parco nazionale dello Stelvio ''è una decisione incostituzionale. Ci appelleremo al Presidente Napolitano''.

Lo annuncia, in una nota, Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente secondo il quale ''il provvedimento cancella il più grande dei nostri parchi nazionali e 75 anni di storia italiana''.

''Il frastagliamento della gestione del parco è un atto incostituzionale, che viola la competenza esclusiva dello Stato in materia d'ambiente - prosegue Cogliati Dezza - senza eccezioni per le province autonome di Trento e Bolzano.

Anche il consiglio regionale della Lombardia si è espresso contro lo smembramento deciso dagli altoatesini, ma non si è voluto accogliere il suo parere, consentendo alle province autonome di Bolzano e Trento di far saltare un istituto nazionale di tutela.
Questa è anche, purtroppo, una grande sconfitta per la protezione della natura in Europa e uno sfregio all'anno mondiale della biodiversità''.

Gnecchi (Pd): mi fido più di Durnwalder che del governo. ''Per il futuro del parco nazionale dello Stelvio mi fido più del governatore Durnwalder, anche se è un cacciatore, che del governo Berlusconi e del ministro Prestigiacomo che proprio oggi non ha votato con la maggioranza e ha lasciato l'aula''.

Lo dice la deputata Pd Luisa Gnecchi in riferimento alla presa di posizione dei senatori Pd in commissione ambiente. ''Non temo confronti. L'Alto Adige ha sempre dimostrato di tutelare il territorio meglio di qualsiasi altro ente'', aggiunge la deputata bolzanina. ''Mi fido - ribadisce - più di Bolzano, Trento e Milano che di Roma che nel bilancio 2010 non ha stanziato nemmeno un euro per il parco nazionale dello Stelvio''.













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