Parcheggi a pagamento, Trento è da record

Studio del Centro Continental: in dieci anni l’aumento nel capoluogo è stato del 240,9%



TRENTO. Nel 2011 fra i comuni capoluogo di provincia del Trentino Alto Adige era Trento (52,8) quello con il maggior numero di posti parcheggio (stalli di sosta) a pagamento ogni mille vetture circolanti. Rispetto al 2000, quando gli stalli di sosta su strada ogni mille vetture erano 15,5, vi è stato un aumento del 240,9%. Queste informazioni emergono da una elaborazione su dati Istat condotta dal Centro Studi Continental.

L’analisi del Centro Studi Continental ha evidenziato anche che in Trentino Alto Adige, dopo Trento che occupa la trentacinquesima posizione a livello nazionale, troviamo Bolzano (22,2) dove l’aumento rispetto al 2000 è stato del 9,6%.

A livello nazionale, nel 2011 i comuni capoluogo di provincia disponevano in media di 51,1 stalli di sosta a pagamento ogni mille vetture circolanti. Rispetto al 2000, quando gli stalli di sosta su strada ogni mille vetture erano 30,7, vi è stato un incremento del 66,3%.

Secondo il Centro Studi Continental la crescita dei parcheggi a pagamento potrebbe sembrare una buona notizia, ma in effetti non lo è perché non dipende da un aumento delle aree destinate al parcheggio ma, in larga misura, dipende dalla trasformazione di parcheggi gratuiti in parcheggi a pagamento. L’aumento del numero di parcheggi a pagamento fa parte delle misure dei comuni per scoraggiare il traffico. Fra queste misure rientrano anche la creazione di aree a traffico limitato e pedonali che, secondo i dati Istat, nel 2011 mostrano un aumento rispettivamente dell’1,7% e del 2,0% rispetto all’anno precedente. Il complesso di queste misure potrebbe avere una logica se si pensasse di sostituire, almeno in parte, il trasporto privato con quello pubblico, ma dai dati esposti nel Focus sulla Mobilità Urbana pubblicato dall’Istat emerge che l’offerta di trasporto pubblico urbano è complessivamente in calo. Infatti, si è registrata non solo una riduzione delle vetture in dotazione al trasporto pubblico (-0,5%), ma vi è stata anche una consistente flessione dei posti-Km offerti agli utenti. In particolare, il numero di posti-Km offerti in totale dai mezzi di trasporto è diminuito del 3,9%. Il numero di posti-km è un indicatore che sintetizza la dotazione, in termini di veicoli e capienza, l’estensione della rete e la frequenza del servizio. Nonostante il proliferare di misure di contenimento del traffico – osserva il Centro Studi Continental – non è dunque prevedibile una diminuzione dell’uso delle auto private. Infatti, alla politica per scoraggiare l’utilizzo dei mezzi privati non si associa una politica di sviluppo del trasporto pubblico. Da ciò deriva che la politica tendente a scoraggiare il trasporto privato di fatto si risolve in un ostacolo alla mobilità con conseguenze pesanti anche dal punto di vista economico per le aree che si vorrebbero “proteggere” dal traffico privato.













Scuola & Ricerca

In primo piano