Panizza lancia il bilinguismo turistico

Subito didascalie e insegne stradali. «E poi anche cartelli di benvenuto»


Luca Petermaier


TRENTO. Didascalie bilingui (italiano e tedesco) in tutti i musei. Ma non solo. Doppio idioma anche per la toponomastica turistica e - udite udite - anche cartelli di benvenuto (in italiano e tedesco, manco a dirlo) ai confini dei territori del tirolo storico. Franco Panizza è più gasato che mai dopo la firma del Gect e mette sul piatto alcune proposte in parte già condivise con Bolzano e Innsbruck. Attenzione a non sottovalutare l'assessore provinciale alla cultura. Panizza, si sa, è un vulcano di idee ma stavolta Franco ha deciso di fare sul serio. Troppo forte (per lui, nostalgico hoferiano) il richiamo al tirolo storico uscito dalla firma del Gect sottoscritta due giorni fa a Castel Thun, cornice scelta proprio dall'assessore autonomista che - chi ha avuto modo di vederlo all'opera - ha descritto come perfetto padrone di casa. Il sogno «pantirolese» di Panizza è sempre più una realtà e così l'assessore ha approfittato della cerimonia a Castel Thun per stringere un patto d'acciaio con il capitano del Tirolo Platter per un progetto che dovrebbe partire a breve. Lo spiega lo stesso Panizza: «L'idea è quella di esporre - in tutti i musei dove si mette in mostra o si insegna la storia comune del tirolo storico - dei cartelli o delle didascalie bilingui, con scritte in italiano e tedesco. In Trentino - continua Panizza - per motivi turistici già oggi le scritte sono bi o anche trilingui, non così avviene invece a Innsbruck e questa sarebbe la vera rivoluzione. Sotto questo profilo ho ottenuto la promessa del capitano del Tirolo. Si partirà probabilmente con il grande museo "Tirol Panorama" da poco inaugurato e che espone anche opere e testimonianze proprio del tirolo storico». Il concetto che sta alla base della proposta «panizziana» è semplice: se abbiamo deciso (e ora sancito anche dal punto di vista operativo col Gect) che apparteniamo alla stessa macro-regione, allora dentro questo territorio tutti devono capire e farsi capire oltre che avere i mezzi linguistici per conoscere la storia comune». Ma Panizza è tutto un fermento e le didascalie bilingui sono solo l'aperitivo. «Penso - prosegue - che il territorio comune debba anche essere riconoscibile dal punto di vista fisico. Per questo ho proposto al Platter e Dellai di posizionare dei cartelli di benvenuto con scritte in italiano e tedesco ai confini dei territori che formano il vecchio tirolo storico. Bandiere? Quelle ancora no, ma quando anche l'Euregio avrà un simbolo comune sistemeremo anche quelle». E non finisce qui. Il progetto «a tutto tondo» dell'istrionico assessore autonomista prevede anche un ultimo passaggio. «Chi decide di visitare i musei del tirolo storico, prima di leggere le didascalie bilingui deve trovare la struttura. Come facilitare gli austriaci che vengono da noi e gli italiani che vanno in Austria? Semplice, posizionando una sorta di "toponomastica turistica" che dia indicazioni precise in due lingue sulla direzione da prendere per raggiungere musei o castelli». Un primo passo verso la toponomastica bilingue anche in Trentino? «Ma no - conclude l'assessore - anche se io penso che l'Euregio sarà finalmente completo e realizzato solo quando tutti i cittadini che ci vivono saranno perfettamente bilingui».

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