«Ospedale Santa Chiara, un grande parco per il rione»

L’avvocato Dalla Fior è per demolire la struttura: così Gocciadoro diventerà un’ampia zona verde


di Paolo Piffer


TRENTO. “Questione difficile e delicata”, premette l’avvocato Marco Dalla Fior che negli anni Ottanta è stato vicesindaco socialista e assessore all’urbanistica nonché, successivamente, presidente del consiglio comunale. E che, di pianificazione, si è spesso occupato anche a livello professionale. La questione è quella del futuro della Bolghera una volta realizzato il nuovo ospedale alle Ghiaie. “Innanzitutto - attacca il professionista - mi auguro che il Not sia pronto per il 2017, come è stato detto dal vicepresidente Pacher. Ma qualche dubbio ce l’ho. L’appalto è complesso. Poi il cantiere. Tra una cosa e l’altra ci potrebbero volere, suppergiù, nove anni. Ribadisco inoltre la convinzione che scegliere di mettere il nuovo nosocomio in quella zona mi lascia perplesso. Perché quella zona, una volta conclusa l’operazione e con tutto ciò che è previsto e si sta realizzando nei paraggi, sarà una fetta di città a tutti gli effetti con problemi di viabilità non indifferenti. Comunque, piena fiducia”. Per il quartiere della Bolghera, condizionato per decenni dalla presenza dell’ospedale - traffico caotico annesso e ricerca di spazi per realizzare parcheggi conseguente - si apre un futuro non ancora pianificato. “Certo - prosegue Dalla Fior - Ed è per questo che la commissione urbanistica comunale dovrebbe mettersi subito al lavoro per elaborare proposte, verificare, controllare, monitorare. Perché qui si tratta di ridefinire tutta l’Oltrefersina. E’ un passaggio storico. Tenendo poi presente un altro fattore. E cioè che, in un determinato momento, avremo due ospedali, per così dire. Non è che tutto verrà trasferito in blocco. Pur con tutta la fiducia possibile non sarà un trasferimento indolore”. Su ciò che potrebbe esser realizzato al posto dell’attuale S.Chiara Dalla Fior è prudente. Analizza delle ipotesi - “molto generali”, afferma - che però hanno alle spalle un ragionamento di fondo. “In Bolghera c’è già densità abitativa - sottolinea - Quindi, per l’attuale zona ospedaliera penso si debba prevedere una rarefazione volumetrica, in coerenza con quanto sta attorno. In pratica, niente grattacieli ma neanche una destinazione monofunzionale. Piuttosto, una pluralità di funzioni, si tratti di verde pubblico, edilizia, uffici o quant’altro. E’ tutto da discutere. Il confronto è aperto, i tempi ci sono”. Rimane, per così dire, il “che fare” del corpaccione del S.Chiara una volta dismesso. “Mi pare molto difficile e complesso il suo riutilizzo - sostiene l’avvocato - A questo punto meglio tirare giù tutto e pensare ad una nuova pianificazione in collegamento con il quartiere”. Il che, secondo Dalla Fior, porta ad una successiva riflessione. “Se un disegno di questo tipo fosse un’ipotesi percorribile - afferma - allora si potrebbe pensare anche ad una diversa funzionalità del parco di Gocciadoro per il quale la presenza di una volumetria così importante come quella dell’ospedale ha sempre rappresentato una cesura rispetto al quartiere. Gocciadoro potrebbe veramente diventare il grande parco della Bolghera”.

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