Opera universitaria, futuro incerto

Circolano voci di un nuovo assetto. Il presidente Zuelli: «Vedrò Dellai»


Luca Marognoli


TRENTO. L'impatto che il passaggio delle competenze dallo Stato alla Provincia avrà sull'assetto interno dell'ateneo spaventa l'Opera universitaria. Tra il personale e gli studenti serpeggia il timore che, in un quadro di riordino dei rapporti tra Via Belenzani e Piazza Dante, l'ente deputato al diritto allo studio possa venire accorpato o ridimensionato. Si tratta per ora solo di indiscrezioni, che come tali vanno trattate. Resta il fatto che la preoccupazione è reale e in molti vorrebbero conoscere quali siano le reali intenzioni del governatore, che è anche competente in materia di università.

«Circolano varie voci, le ho sentite anch'io e stanno diventando un tam-tam sempre più insistente», afferma il presidente dell'Opera universitaria Fulvio Zuelli, da noi contattato. «Essendo io presidente di un ente strumentale della Provincia autonoma, ho già chiesto un incontro a Dellai, per conoscere l'orientamento della giunta. Lo annuncerò anche nel corso della riunione del Cda che è convocato per l'ultima revisione di bilancio».

Sta monitorando la questione anche Alessio Spitaleri, membro del Cda dell'Opera e presidente del Consiglio degli studenti: «Le voci riferiscono di un timore che possa venir meno l'Opera come ente, ciò in base alla legge di attuazione della delega che ha previsto il passaggio delle competenze alla Provincia. Ma non è automatico che l'assetto attuale venga mutato».

I sospetti sono sorti fin dalle prime battute di questo importante cambio di prospettiva. «In maggio-giugno avevo sollevato la questione come provocazione - continua lo studente - per capire che posizione volessimo mantenere come Consiglio degli studenti. Due sedute fa invece c'è stata una discussione in cui abbiamo sottolineato l'importanza dell'assetto attuale dell'Opera, non per salvarne l'etichetta, quanto perché ha una composizione ed è collocato in una struttura organizzativa provinciale che gli permettono di avere un ruolo efficace».

Lo stesso Zuelli aveva accennato alle voci su una possibile rivisitazione della struttura in una precedente seduta. «Siamo al livello di rumors», puntualizza Spitaleri. «Che qualcosa si stia muovendo è possibile, ma ad oggi non c'è nulla di istituzionale che ci faccia pensare a un panorama simile». Nell'attesa di parole chiare sulla questione, il giovane esprime l'auspicio che «il diritto allo studio, sia in ottica di erogazione borse che di servizi, possa essere usufruito anche un domani nella qualità attuale. Ci preme anche che l'Opera rimanga una struttura paritetica, tale da garantire una partecipazione propositiva da parte degli studenti».













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