Oltre 300 «no» urlati contro la Valdastico 

La manifestazione è stata promossa ieri pomeriggio da diverse associazioni sul lago di Caldonazzo



TRENTO. «Un’opera dannosa», «un’opera sproporzionata», «mero consumo di suolo in un valle già fragile». Erano oltre trecento ieri le persone sulle rive del lago di Caldonazzo per urlare il loro no «senza se e senza ma» alla costruzione del proseguimento della Valdastico. Una manifestazione dal basso organizzata lungo la sponda sud del lago che è stata molto partecipata dalla gente e alla quale (era stato chiarito) non sarebbero state gradite le bandiere di partito. «Si tratta di un consumo di suolo - hanno spiegato alcuni partecipanti - per un’opera dannosa e che porterà solo ulteriore smog. L’A31 prolungata è decisamente sproporzionata rispetto alle esigenze delle persone che qui abitano e lavorano. Un’opera prodotta da una concezione dei trasporti obsoleta frutto di null’altro se non di una politica di rapina del territorio e delle risorse. Le alternative esistono e sono praticabili, ora, in questo istante: nessuna di queste prevede la costruzione di un’opera dannosa e inutile». E la prima alternativa che viene proposta da chi manifesta è quella della rotaia.

È stata infine rilanciata la serata informativa di mercoledì a Mattarello; via Poli 6 (biblioteca comunale) alle 20.30 che seguirà il canovaccio di fine settembre a Besenello. «Il fine - viene spiegato - sarà quello di esporre le dettagliate motivazioni del “no”, così come le eventuali risposte alle domande inviate dai comitati pochi giorni fa ai candidati presidenti riguardo l’opera».













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